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In punta di penna – Ostuni, quali novità per il CPI? Intervista alla d.ssa Anna Loparco

Il Centro dell’Impiego di Ostuni, grazie a un profondo rinnovamento, ha visto l’apertura sempre di più alla digitalizzazione e ai principali canali social e media

di ALESSANDRO NARDELLI – Nella città di Ostuni, una delle eccellenze sul territorio, è sicuramente il Centro dell’Impiego, grazie a un profondo rinnovamento, che ha visto l’apertura sempre di più alla digitalizzazione e ai principali canali social e media. Questo ha permesso di diminuire quella distanza tra territorio e popolazione, permettendo a chi è in cerca di lavoro, di poter usufruire di un servizio diretto e immediato.

Oggi, intervisto la d.ssa Anna Loparco, Responsabile Unica Centri per l’Impiego Brindisi Francavilla Fontana e Ostuni.

Il CPI di Ostuni si rinnova, quali cambiamenti?

Il cambiamento più importante, avvenuto negli ultimi mesi, è stato il potenziamento dei Centri per l’Impiego, attraverso l’assunzione di nuovo personale che ha già iniziato a prendere servizio. Un cambiamento necessario, avendo subito uno svuotamento dei Centri per l’Impiego nel corso del tempo a causa dei vari pensionamenti.

I servizi forniti come sono cambiati e a chi sono rivolti?

In primis alle persone prive di impiego o a coloro che hanno un lavoro precario o che mantengono il diritto al mantenimento dello stato di disoccupazione. Parliamo quindi, di disoccupati, inoccupati e sotto soglia reddituale, nello specifico 8.174 € per lavoratori dipendenti e 5.500 € per lavoratori autonomi.

I servizi offerti sono numerosi: non solo è possibile rilasciare la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro) e richiedere lo Stato occupazionale, ma si può anche ottenere il C2 storico, ossia l’elenco delle precedenti esperienze lavorative. Da qualche mese, inoltre, è attivo il servizio di reportistica settimanale: le colleghe del reparto comunicazione raccolgono settimanalmente tutte le offerte attive sul nostro territorio, specificando i requisiti fondamentali di ciascuna. Consultandolo, è possibile individuare l’offerta più confacente alle proprie competenze e disponibilità professionali.

Inoltre, il CPI offre diversi servizi anche alle aziende: dalla pubblicazione delle offerte di lavoro per chi è alla ricerca di personale, all’attivazione di tirocini di inserimento e reinserimento lavorativo.

Quanto è importante il CPI per una città turistica come Ostuni?

Il ruolo svolto dal CPI è fondamentale: funge da collettore di varie istanze e necessità, tanto dei cittadini quanto delle aziende. I soggetti inoccupati o disoccupati sono numerosi, ma altrettante sono le aziende che ricercano personale, di qualsiasi profilo professionale e, in una città turistica come Ostuni, riuscire a coniugare l’offerta e la domanda di lavoro per offrire al turista un servizio migliore, a vantaggio anche dei residenti, è davvero importante. I comuni serviti dal nostro CPI, oltre Ostuni stesso, sono Cisternino, Fasano, Carovigno e San Vito dei Normanni. Per quel che riguarda i dati lavorativi, la città di Ostuni, essendo turistica, vive molto di stagionalità nella richiesta di personale. Nei paesi limitrofi, invece, c’è molta richiesta nel settore agricolo/artigianale.

Quanto è difficile coniugare domanda e offerta di lavoro in questo periodo storico?

Parecchio. Purtroppo, è ancora viva l’idea che gli uffici di collocamento (oggi chiamati Centri per l’Impiego) non siano efficienti. Ciò ha generato, nel corso degli anni, una immotivata sfiducia nel processo di incontro domanda – offerta. Negli ultimi mesi, stiamo cercando di “svecchiare” quest’immagine e di digitalizzarci sempre di più. Eroghiamo i nostri servizi anche tramite e-mail e operiamo tramite portali istituzionali. Abbiamo inaugurato da pochissimo la nuova pagina Facebook “Centri per l’Impiego Brindisi e provincia”, dove pubblichiamo tutte le novità utili a restare sempre aggiornati.

Ad oggi, il match domanda/offerta di lavoro è complesso da realizzare poiché ci troviamo di fronte tanto ad aziende quanto a cittadini molto demotivati. È sempre più difficile creare quel rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore che deve essere alla base di un contratto di lavoro: da un lato imprenditori che hanno difficoltà ad incontrare le professionalità di cui hanno bisogno ma che, allo stesso tempo, in alcuni casi, non remunerano adeguatamente le prestazioni offerte, dall’altro lavoratori che sono immediatamente disponibili al lavoro ma che non si ritengono soddisfatti dai compensi.

Lavorativamente, in quale settore c’è maggiore richiesta?

Per quanto riguarda la città di Ostuni, sicuramente nel settore turistico-alberghiero, in quanto, la città si risveglia verso aprile e poi ritorna alla normalità verso settembre-ottobre. Molti imprenditori hanno richiesto cuochi, pizzaioli, camerieri e tutte quelle figure legate, appunto, al mondo della ristorazione. In questo caso, lavora chi ha esperienza nel mestiere. Anche se non ci sono molte disponibilità a svolgere questi lavori.

Tuttavia, proprio per il fatto che le aziende, spesso, non conoscono i servizi che offre il Centro per l’Impiego, non si rivolgono a noi per la ricerca di personale. Speriamo di riuscire ad ampliare il più possibile l’offerta di lavoro, così da ricomprendere molti più settori, in quanto nella zona, le professionalità sono tantissime e diversificate.

Con il PNRR parte il programma GOL, che permetterà di riqualificare I servizi di politica attiva del lavoro. Cosa si prevede?

GOL sta per “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”. Il programma si inserisce nell’ambito del PNRR ed è stato introdotto per rilanciare l’occupazione in Italia attraverso 4 percorsi di ricollocazione. Il programma si rivolge in primis ai percettori di reddito di cittadinanza, NASPI e DIS-COLL e poi, in generale, a qualsiasi cittadino in cerca di un impiego.

Il nostro CPI sta già convocando i cittadini che rientrano nel novero dei beneficiari e sta già procedendo a profilare i singoli utenti. Ciò ci consente di conoscere meglio i nostri utenti e di aggiornare i nostri database per comprendere quali sono le professionalità più diffuse, quali i settori in cui le candidature sono più carenti, in modo da comprendere come meglio ricollocarli nel mondo del lavoro.

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