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Andria: Baby gang, petizione a difesa del centro storico abbandonato

I residenti, ma anche commercianti molto preoccupati, denunciano ciò che nel cuore antico della città di Andria avviene ogni sera, in modo spregiudicato e quasi sempre impunemente

Esattamente come sta accadendo nella città di Bitonto, dove i residenti di alcune zone sensibili denunciano attraverso una petizione/esposto inviata a Prefetto e Questore la grave situazione di ordine pubblico registrata nel quartiere, anche nella città federiciana lo sconforto e la delusione per lo stato di abbandono dell’intera area antica, come del resto dell’intera città, si trasforma in una Petizione Popolare che arriva, oltre che a Questore e Prefetto, anche in Procura tramite il Comando della Polizia Locale.

Un centro storico, quello di Andria, da anni al centro delle denunce presentate da associazioni civiche quali, ad esempio, “Io Ci Sono!” guidata dall’attivista sociale Savino Montaruli che, anche in questa occasione, resta punto di riferimento. I residenti, ma anche commercianti molto preoccupati, denunciano ciò che nel cuore antico della città di Andria avviene ogni sera, in modo spregiudicato e quasi sempre impunemente.

I problemi lamentati sono gli stessi denunciati dai cittadini di Bitonto: presenza continua e invadente di gruppi di ragazzi arroganti e maleducati i quali, fino a notte fonda, si esibiscono in schiamazzi, urla, insulti; l’utilizzo indiscriminato e senza regole di pericolose bici elettriche e scooter rendono pericoloso persino passeggiare o raggiungere le abitazioni civili o gli esercizi commerciali, quei pochi che resistono ad uno stato di abbandono del centro storico dimenticato dall’amministrazione comunale e lasciato in balia di se stesso.

A tutto questo si aggiunga l’abbandono di rifiuti di ogni genere, persino bisogni fisiologici, senza parlare dell’irrespirabilità dell’aria causata dalla continua accensione di fuochi d’artificio, in una città dichiaratamente inquinata da agenti aerodispersi, come risulta dai rapporti ufficiali. Una situazione drammatica aggravata dal fatto di essere a poche centinaia di metri dal palazzo municipale dove dovrebbero risiedere, seppur temporaneamente ed ancora per poco, coloro che dovrebbero tutelare il centro storico preservandolo da tutta questa bruttura e da questo disastro.

Ad esprimersi sulla grave situazione ed a spiegare le finalità dell’azione civica è il Presidente del sodalizio, Savino Montaruli, che dichiara: «le finalità della Petizione non sono solamente per arginare fenomeni di cotanta gravità ma anche e soprattutto per salvaguardare la pubblica incolumità a tutela delle persone che vivono nel centro storico andriese. Il recente episodio denunciato sulla stampa locale è di una gravità inaudita ma anche di fronte a tale gravità a prevalere sono i silenzi di coloro che, invece, dovrebbero alzare la voce e farsi sentire: un allineamento generale che fa paura e che deve seriamente preoccupare una comunità scaduta nell’oblio, nella rassegnazione di un contesto di pericolosa accondiscendenza che porta dietro di sé conseguenze molto pericolose per la civile convivenza.

Non poter essere liberi di accedere alle proprietà private; non poter fruire liberamente dei servizi pubblici; vedersi aggredire e minacciare da balordi che agiscono indisturbati ed avere persino la paura, il terrore di poter rimproverare verbalmente questi soggetti per paura di ritorsioni sentendosi indifesi ed abbandonati dalle istituzioni e dall’amministrazione cittadina è il peggiore sentimento che un cittadino possa provare.

Ecco perché, superando queste paure e rafforzati dall’aggregazione che da coraggio, i residenti hanno trasformato la loro angoscia in una pubblica denuncia che non può restare senza risposte che non siano il “giretto” propagandistico salvafaccia o l’ordinanza salvacoscienza. Urgono azioni strutturali e soprattutto la presa di coscienza di un repentino cambio di rotta, sia dal punto di vista organizzativo a difesa del centro storico che dal punto di vista dell’intelligence ed investigativo per capire cosa accade in quei luoghi viste le diffuse azioni criminose e gli abusi di ogni genere.»

I residenti, infine, hanno apertamente preso le distanze da quei politici che, strumentalizzandoli, li hanno ripetutamente rassicurati, salvo poi dimostrare che quelle rassicurazioni erano state fumo negli occhi.

«Proprio come quel fumo che ti entra in casa quando i balordi sono fuori dalla tua finestra a festeggiare lo stato di abbandono di una città portata al limite della vivibilità e della decenza»– concludono i residenti.

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