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Intervista al Musicista e Direttore d’orchestra barese, Paolo Lepore

Intervista di Evelina Giordano, Giornalista/Pubblicista del Blog “Ovunque Puglia”, www.ovunquepuglia.com, a Paolo Lepore, musicista talentuoso e uomo di grande passione, che manifesta entusiasmo ed energia nelle cose che fa. Nativo di Bari, non ha mai veramente lasciato la sua città d’origine

Intervista di Evelina Giordano, Giornalista/Pubblicista del Blog “Ovunque Puglia”, www.ovunquepuglia.com, a Paolo Lepore, musicista talentuoso e uomo di grande passione, che manifesta entusiasmo ed energia nelle cose che fa. Nativo di Bari, non ha mai veramente lasciato la sua città d’origine.

Maestro, quando e come nasce la sua passione per la musica, che lo ha accompagnato nella vita, e continua ancora oggi a farlo?

«L’amore per la musica non mi ha mai abbandonato, posso dire che nasce con me. Già da piccolo amavo ascoltare musica di ogni genere. Nei primissimi anni ‘60 mi iscrissi al Conservatorio N. Piccinni di Bari, dove cominciai a studiare seriamente musica, in particolare violoncello. Intorno agli anni ‘64 ho subito il grande fascino del pop rock, con la nascita del gruppo dei Beatles che conquistò tutto il mondo giovanile, rappresentando una vera rivoluzione sociale, un nuovo modo di fare musica.»

Su quest’onda beat che folgorò il mondo musicale di quegli anni, lei è entrato a far parte di un gruppo storico barese?

«Si gli “Hugu Tugu”, un gruppo musicale beat fondato nel 1965 dall’impresario De Cillis, che ha fatto sognare la città di Bari. Io mi esibivo alla batterista, e non solo. Infatti, durante le audizioni e registrazioni con la Casa discografica RCA mi alternavo tra batteria, violoncello e pianoforte. Il gruppo ebbe un enorme successo, con all’attivo un contratto discografico, grazie anche alla voce di Cesare Di Napoli.»

Lei, uomo di grande creatività artistica, ha fondato e diretto varie orchestre sinfoniche. A quale delle tante è rimasto più legato?

«Ovviamente all’orchestra sinfonica di Bari, dove ho suonato il violoncello, ma ho anche svolto, per diversi anni, il ruolo di direttore artistico e direttore stabile.»

E a livello di orchestre di respiro internazionale, invece?

«Da quando ho cominciato a dirigere incontri di musica sacra contemporanea sono state molteplici ed intense le mie esperienze a livello internazionale. Infatti, ho diretto l’orchestra filarmonica di Budapest, la sinfonica di Montreux in Svizzera, la sinfonica di Parigi, la sinfonica di Città del Messico e, per due anni consecutivi, la sinfonica di Sofia in Bulgaria.»

Maestro Lepore, qualche tempo fa, lei ha pubblicato il libro intitolato “Jazz Studio Orchestra”. Cosa ha significato per lei tale pubblicazione?

«Con la pubblicazione di questo libro ho voluto fare il punto della storia della musica pugliese a partire dagli anni ’60 fino agli anni contemporanei, a tutt’oggi. Ho voluto raccontare la genesi della grande “Jazz Studio Orchestra” e di quello che ha rappresentato in quegli anni, e continua ad essere oggi. La sua nascita ha contribuito alla conoscenza del Jazz a Bari, con la grande soddisfazione di ospitare musicisti di respiro mondiale, oserei dire giganti del Jazz che hanno suonato e cantato nell’Orchestra, lasciando un’impronta storica indelebile. L’orchestra da me diretta, e formata dai migliori musicisti locali, è molto seguita con passione dagli amanti del Jazz.»

Sicuramente in lei vive la profonda volontà di valorizzare la storia musicale della sua terra e tramandarne la memoria alle nuove generazioni, anche per incoraggiare e sostenere l’ingresso, nel mondo artistico musicale pugliese, di giovani musicisti. E’ così?

«Certamente. Infatti, nel duemila ho ideato e fondato l’Orchestra Giovanile Pugliese, progetto condiviso e sostenuto dalla Regione Puglia. L’Orchestra, che è rimasta attiva per circa cinque anni, era formata da una settantina di giovanissimi musicisti pugliesi selezionati nei Conservatori di Puglia.»

Lei ha anche all’attivo importanti esperienze al di fuori del mondo prettamente artistico e musicale?

«Si, da sempre mi sono occupato di ambiente e delle relative problematiche, e sono orgoglioso di aver fondato in Puglia il FAI (Fondo Ambiente italiano) una ventina di anni fa e anche di essere stato il Presidente dell’Associazione Ambiente Puglia.»

Anche se la domanda suona un po’ retorica mi piacerebbe che lei descrivesse, dopo tanti anni di attività artistica e successi, cosa ha significato e cosa, ancora oggi, simboleggia per lei la “musica”.

«La musica è vita e lo è sempre stata. Da direttore d’orchestra e musicista sulle scene da più di mezzo secolo, riesco sempre ad emozionarmi e a trasmettere con enfasi queste mie sensazioni al pubblico, nonché l’amore indiscusso per tutti i generi musicali, dal Jazz, alla sinfonica, alla corale. Questo sicuramente è per me motivo di orgoglio e di vero successo.»

Un’ultima domanda. Lei ha fondato e dirige il “Il Coro del Faro” dell’omonima Associazione Musicale. Come nasce questa idea e quando?

«L’idea nasce a Parigi, proprio durante uno dei miei viaggi di lavoro. Al Teatro dell’Opera mi è capitato di leggere un volantino che diceva: Vuoi cantare in un coro anche se non conosci la musica? E’ stato immediato l’input di portare l’esperimento della musica corale nella città di Bari, invitando a partecipare anche individui che non conoscono la musica in termini di studio, ma che desiderano esprimersi e mettersi in gioco assieme agli altri, senza giudizi. In pochissimo tempo, nel 2005, è nato “Il Coro del Faro” che negli anni è cresciuto in maniera esponenziale, arrivando a circa cento persone di tutte le età e levatura sociale e culturale. Il Coro ha avuto l’opportunità di fare esperienze molto belle ed entusiasmanti con grande apprezzamento del pubblico. Concerti nella città di Bari, e non solo e presso teatri importanti come il Petruzzelli, con programmi di musica religiosa e sacra, nei periodi pasquali e natalizi, ma anche brani di musica leggera.»

Quali altre finalità ha al suo interno il Coro del Faro?

«Il Coro del Faro nasce come Associazione, pertanto, oltre a condividere il piacere di stare insieme uniti da finalità culturali e di passione musicale, si affianca al principio della solidarietà e di vicinanza a problematiche sociali. Ultimamente, infatti il coro si è esibito presso il Centro Riabilitativo Maugeri di Bari con l’intento di portare un po’ di leggerezza agli ammalati, in un luogo di sofferenza e il 19 maggio p.v. affiancherà la Komen Italia in Piazza Prefettura, per la lotta e prevenzione dei tumori al seno nelle donne.»

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