Prosegue la protesta degli agricoltori, con oltre 200 persone a bordo di quasi 100 trattori che stamattina a Brindisi hanno preso parte ad un corteo di protesta, contro le politiche comunitarie nel settore agricolo
Prosegue la protesta degli agricoltori, con oltre 200 persone a bordo di quasi 100 trattori che stamattina a Brindisi hanno preso parte ad un corteo di protesta, così come accade in Italia ed in Europa, contro le politiche comunitarie nel settore agricolo, al grido di «Ci state distruggendo i nostri sogni».
Il corteo è partito dall’area commerciale nei pressi della strada statale 7 ed è proseguito fino al centro città di Brindisi.
Spiegano «Le difficoltà sono nel coltivare i terreni. Vogliono farci introdurre farine particolari, come quelle dei grilli, che non fanno altro che allontanarci dalla nostra agricoltura. Noi siamo rimasti soli, senza l’aiuto delle associazioni».
Fanno presente «Abbiamo deciso – aggiungono – di staccarci da loro: sanno solo metterci i bastoni tra le ruote. Non ci sentiamo rappresentati. Questa protesta andrà avanti ad oltranza. Facciamo grossi sacrifici per portare avanti le nostre aziende, anche con investimenti di mezzi, ma siamo soli».
Al centro della protesta, tematiche fondamentali quale la riforma della Pac, le burocrazie, le calamità e le fitopatie, quali l’emergenza xylella.
Concludono «Ci danno soldi a fondo perduto per acquistare mezzi che costano oltre 300mila euro. Ma a cosa possono servire questi trattori se ci lasciano fermi senza poter produrre? Così non si può più andare avanti».
