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Puglia: Il centrodestra presenterà una mozione di sfiducia per il Presidente della Regione Emiliano. Intanto riunione della Giunta regionale

Il centrodestra, nelle prossime 48 ore, presenterà in Consiglio regionale, una mozione di sfiducia, nei confronti dell’attuale Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Intanto è in corso una riunione, in cui la squadra di governo è stata convocata per “comunicazioni urgenti”

Il governo Emiliano è oramai alla fine, «il centrosinistra non ha più i numeri», questo il pensiero del centrodestra, che, nelle prossime 48 ore, presenterà in Consiglio regionale, una mozione di sfiducia, proprio nei confronti dell’attuale Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Questo quanto annunciato stamattina durante una conferenza stampa che è stata convocata dai gruppi di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia domani.

Intanto è in corso nel palazzo della presidenza della Regione Puglia una riunione, in cui la squadra di governo è stata convocata per “comunicazioni urgenti”.

Le possibilità alle quali è legato il futuro della politica regionale. O si farà tabula rasa, con un azzeramento totale dei componenti della Giunta Emiliano, o la sostituzione di 4-5 assessori.

Una mossa, quella del centrodestra, che mette ancor di più in difficoltà la pericolante giunta Emiliano, travolta da terremoti politici, che hanno avuto il culmine con le dimissioni e l’addio al gruppo PD dell’assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, indagata nell’inchiesta per voto di scambio che ha portato all’arresto, ai domiciliari, del marito, Sandro Cataldo; inoltre, molto pesante anche l’uscita del M5S dalla maggioranza in seguito alla bufera giudiziaria, con i loro 4 consiglieri regionali che sono passati all’opposizione, dove c’era già Antonella Laricchia e con gli esponenti pentastellati che hanno lasciato i loro incarichi. Si tratta dell’assessora, Rosa Barone, titolare della delega al Welfare, la consigliera Grazia Di Bari, non era assessora, ma con delega alla Cultura e Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale.

Decisivi anche l’addio al gruppo Pd di Michele Mazzarano e le dimissioni del capogruppo di Con, Giuseppe Tupputi.

Con tutte queste defezioni, il governo di Michele Emiliano, potrebbe essere davvero alla fine.

«Quanto accaduto – ha spiegato il capogruppo di FdI, Francesco Ventola – è l’ennesima dimostrazione di potere. Una intera opposizione non è stata rispettata, nel momento in cui era stato deciso di tenere il Consiglio regionale il 23 aprile. Non ci risulta che siano stati mai sconvocati i Consigli perché alcuni colleghi sarebbero stati assenti. Un atteggiamento arrogante e da prepotenti, la presidente del Consiglio Loredana Capone doveva tutelare tutti, in maniera particolare la minoranza che aveva comunicato la volontà di fare il Consiglio il 23 aprile».

Ha proseguito «L’ennesima dimostrazione di quale concezione hanno dell’amministrare e governare. Il presidente Emiliano è arrivato alla fine, basta. Presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti di Emiliano, auspichiamo che anche altre forze che si dichiarano all’opposizione apporranno la propria firma. Sarà curioso vedere se verrà di nuovo il presidente Conte a firmare la mozione».

Il capogruppo della Lega, Giacomo Conserva, invece ha dichiarato «Emiliano non ha più i numeri per andare avanti, non c’è più la maggioranza», mentre per il capogruppo di FDI Paride Mazzotta «Non possiamo tacere davanti a questa grande mancanza di rispetto. Ancora una volta si rimandano lavori del Consiglio per una questione legata solo alla spasmodica ricerca dei numeri».

Paolo Pagliario ha poi detto «Il metodo di Emiliano, fatto di trasformismo e opportunismo, ha fallito. Siamo diventati la Regione delle banane, succede di tutto e di più. Il Consiglio è stato svilito, anche di efficienza. Siamo arrivati in una condizione di ingovernabilità totale».

«Il Consiglio regionale è nel pantano – dichiara il capogruppo La Puglia Domani, Paolo Pagliaro – ostaggio delle beghe interne ad una maggioranza tenuta insieme con lo scotch dal presidente Emiliano. La Puglia è passata da modello di ‘laboratorio politico’ a cattivo modello di intreccio fra affari e politica. Trasformismo e opportunismo sono alla base di cambi di casacca e passaggi dalla minoranza in maggioranza, dei quali abbiamo perso il conto. Il civismo farlocco e opportunista è diventato la comoda terra di mezzo dove la politica non ha più alcun valore di pensiero e identità. Il Consiglio regionale è stato svuotato di dignità e operatività, basterebbe dare un’occhiata all’ordine del giorno: proposte di legge, interrogazioni e mozioni ferme da anni e, quand’anche approvate, rimaste inattuate. Il nostro lavoro di consiglieri svilito e umiliato. Emiliano sta concludendo il suo mandato nella maniera meno decorosa».

«Quella che abbiamo presentato – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola – è soprattutto una mozione che chiede il voto di sfiducia del presidente Emiliano per ridare ai pugliesi un governo regionale che si occupi solo di risolvere i problemi dei pugliesi, ma per ridare anche il senso compiuto all’istituzione Consiglio regionale, che non è un centro di potere dove la maggioranza di centrosinistra decide se e come e quando tener il Consiglio regionale, che decide di non tenerlo perché non quadrano i conti fra di loro, dopo aver preso accordi perché si tenesse domani 23 aprile. L’arroganza di spostarlo al 7 maggio è stata l’ennesima dimostrazione di quale concezione hanno dell’amministrare e governare. Il presidente Emiliano è arrivato alla capolinea ed è ora di dire basta.»

«Tutta l’opposizione – aggiunge il capogruppo della Lega, Giacomo Conserva – è stanca di aspettare l’eterna partita al risiko condotta dal presidente Emiliano che di volta in volta deve cercare di riequilibrare una maggioranza che allo stato oggettivamente non esiste più. Oggi il presidente Emiliano non ha più i numeri per poter governare. Ci aspettiamo che questa mozione di sfiducia venga votata da tutti, soprattutto dal Movimento 5 Stelle. Giuseppe conte è venuto a Bari ma non vogliamo più ipocrisie. Nel momento in cui il M5S decide di fuoriuscire dal governo, deve passare all’opposizione. Manca ormai la serenità e non ci sono più i presupposti per governare in questo modo. Per l’ennesima volta il consiglio regionale viene rinviato a totale spregio delle forze di opposizione che non vengono rispettate.»

«Questa maggioranza si fonda solo sulla spasmodica ricerca di numeri in aula. Non c’è alcun collante, alcun intervento programmatico che li unisca, ma è solo una lotta alla sopravvivenza. Noi non abbiamo rimestato nel torbido che sta emergendo, ma non possiamo sottacere che tutto questo stia avendo dei riverberi gravissimi sulla nostra Regione che, di fatto, ha una Giunta risicata che fatica a portare avanti la nave. Abbiamo sempre cercato di avere un comportamento responsabile, ma ora la misura è colma».

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