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Puglia: Caos liste d’attesa in sanità, Ruggiero Mennea (Azione) «Fondamentale informare i cittadini sui loro diritti»

Le liste d’attesa nella sanità pugliese, sono sempre di più nel caos. Sul tema è intervenuto Ruggiero Mennea, capogruppo di Azione al Consiglio regionale della Puglia durante il convegno dal titolo “Liste d’attesa infinite, crack della sanità pubblica”

Le liste d’attesa nella sanità pugliese, sono sempre di più nel caos, con i cittadini che, inevitabilmente, vanno in confusione. Sul tema è intervenuto Ruggiero Mennea, capogruppo di Azione al Consiglio regionale della Puglia e vice-commissario regionale. Mennea ha esposto una sua relazione durante il convegno dal titolo “Liste d’attesa infinite, crack della sanità pubblica” che si è svolto a Barletta il 16 febbraio, durante l’assemblea cittadina della Cisl.

Mennea ha voluto ringraziare «Tutti i partecipanti della Cisl Bari Bat e Cisl Pensionati Bari Bat per la formidabile opportunità che mi hanno offerto di riflettere in merito alle tematiche della sanità. Per me è stato un motivo di arricchimento incontrarli nella certezza che proprio attraverso il dialogo ed il confronto si possa raggiungere l’obiettivo di migliorare il sistema».

Il consigliere ha voluto, poi, precisare che «la situazione della Sanità pubblica in Italia, e in particolar modo in Puglia, è ormai diventata drammatica e tende a peggiorare ogni giorno di più», spiegando come «L’incapacità negli ultimi decenni di prevedere il mutamento dello scenario socio-demografico della popolazione, lo spreco delle risorse destinate alla Sanità e la carenza di personale medico sono le cause più importanti dello stato in cui versa oggi la Sanità».

Ha poi voluto ricordare Mennea, che «Il Gruppo Azione in Regione Puglia ha fatto della sanità la madre di tutte le battaglie, perché la salute e la vita dei cittadini costituiscono il bene più importante che la politica deve tutelare», facendo presente che hanno «presentato e fatto approvare molte leggi in materia: la legge antisprechi dei prodotti farmaceutici (oltre a quelli alimentari) quelle sugli screening oncologici e le malattie rare, le leggi sugli screening neonatali super estesi, che consentono diagnosi precoci di oltre 60 malattie e permettono in tal modo di salvare la vita di molti bambini pugliesi.»

E poi: «Abbiamo presentato una proposta di legge per ridurre le liste di attesa, che prevede la decadenza dei direttori generali delle Asl qualora non garantiscano le prestazioni nei tempi stabiliti dalla legge e la sospensione dell’attività privata qualora i tempi di attesa per le prestazioni pubbliche siano superiori di più di 5 giorni rispetto a quelle erogate in libera professione. Purtroppo, il Consiglio regionale ha bocciato questa proposta di legge, ma non ci diamo per vinti e l’abbiamo ripresentata». E «Abbiamo infine presentato un’ulteriore proposta di legge che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero, che avrà il compito di gestire il reclutamento, l’organizzazione e la gestione della dirigenza medica e delle professioni sanitarie, nonché di gestire gli appalti e gli acquisti di beni e servizi sanitari in tutta la regione, in modo da razionalizzare le spese».

Continua Mennea «Tutto questo non basta ed è necessario che anche i sindacati e le associazioni diano un contributo fattivo per realizzare l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, costituzionalmente garantito. Questo è quanto sta facendo la Cisl – Fnp Bari – Bat per tutti i cittadini e soprattutto per le categorie fragili, facendo conoscere il diritto di pretendere che le prestazioni sanitarie siano fornite entro i tempi stabiliti, rispetto alle classi di priorità indicate dal medico curante».

La realtà è che «Troppo spesso i cittadini sono costretti ad aspettare mesi o addirittura anni per ricevere una prestazione urgente, se non addirittura a sentirsi dire che le agende sono chiuse, cosa che – tra l’altro – è vietata dalla legge. Ebbene, nel caso di superamento dei tempi massimi di attesa per la singola prestazione, e come prevede la legge, l’Asl ha il dovere di individuare una struttura pubblica o convenzionata, in grado di erogare tale prestazione nei tempi prestabiliti ovvero di autorizzare la prestazione in intramoenia senza oneri aggiuntivi per il cittadino oltre al pagamento del ticket.»

Ha concluso «La Cisl, in circa due mesi, con il proprio operato e facendo in modo che la legge fosse applicata, ha consentito che circa 250 cittadini ricevessero la prestazione sanitaria entro i tempi previsti. Tale numero è destinato a salire. Un risultato straordinario che merita di essere premiato e supportato. E’ fondamentale che tale opera di informazione e supporto sia replicata anche da altre associazioni e sindacati. La tendenza può essere invertita e anche il partito Azione farà la propria parte, perché la tutela della vita dei cittadini non ha colore politico e quello alla salute è un diritto inalienabile che va difeso strenuamente».

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