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Uno Maggio Taranto: Sul palco grandi voci, da Francesca Michielin a Samuele Bersani

“Libertà” è la parola d’ordine dell’edizione 2023 dell’Uno Maggio Libero e Pensante, scelta per celebrare i dieci anni di questa avventura fatta di musica e politica al Parco Archeologico delle Mura Greche

Un “parterre de roi” la lista dei cantanti che daranno vita al Concerto del 1°maggio di Taranto: Marlene Kuntz, Francesca Michielin, Samuele Bersani, Vinicio Capossela, Ron, La rappresentante di lista, Carlo Amleto, Fido Guido, Gemitaiz, Luca De Gennaro, Meg, Mezzosangue, Niccolò Fabi, Nino Frassica con la band, Omini, Vasco Brondi, Tonino Carotone, Studio Murena, Willie Peyote, Renzo Rubino, Terraross e Venerus. La novità è rappresentata dalla presenza della Uno maggio Orchestra che accompagnerà i cantanti con Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo.

“Libertà” è la parola d’ordine dell’edizione 2023 dell’Uno Maggio Libero e Pensante, scelta per celebrare i dieci anni di questa avventura fatta di musica e politica al Parco Archeologico delle Mura Greche. La direzione artistica composta da Michele Riondino, Diodato e Roy Paci  ha svelato la line-up, che è ricca di novità. Ci sono infatti nomi di chi non è mai salito sul palco di Uno Maggio Taranto.

Le esibizioni musicali si intrecceranno ancora una volta con la voce degli attivisti, dei lavoratori dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria, della comunità di Cutro, dei giovani di Fridays for future, alternando le note alle vertenze del lavoro e dell’ambiente, sotto la direzione artistica di Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci.

Alla conferenza stampa sulla piattaforma Zoom sono intervenuti il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti e gli storici conduttori Luca Barbarossa, Valentina Correani, Martina Martorano, Valentina Petrini e Andrea Rivera.

«Taranto – sottolinea Riondino – resta per la politica italiana l’unico luogo in cui il cittadino, chi vota, ha la possibilità di contarsi. Il fallimento delle politiche di sinistra sta nel fatto che ormai ci contiamo in pochi, ma questo non vuol dire che non esistiamo, vuol dire che Taranto deve esistere, è una metafora della necessità di essere presenti».

E ancora: «Il Pd ha sfornato non so quanti decreti salva-Ilva: siamo un’occasione per il Pd, per un nuovo sindacalismo, una nuova sinistra italiana: finché ci vedranno come quattro scappati di casa che se la cantano e se la suonano, non avremo voce né rappresentanza», ha concluso Riondino.

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