È chiaro dunque che è il meccanismo generale ad essersi inceppato. Dalla società al campo. Tutto è andato male in questa annata maledetta e, certo, anche Iachini alla fine ha le sue colpe
di CHRISTIAN MONTANARO – Che direbbe Freud di questo Bari? Scomodare la psicoanalisi forse non è errato, perché la sensazione è che qui nessuno ci stia capendo più nulla di nulla. Via Mignani per Marino. Non si perdeva, ma il calcio non era edificante. Via Marino per Iachini. Il calcio è più edificante ma i risultati non arrivano. Via Iachini per Giampaolo. Né calcio edificante né risultati.
Si, ok, il mister col cappellino ha fatto peggio di tutti: due sole vittorie, ma guarda caso nelle prime due partite. Segno che la sterzata iniziale c’era stato. E poi? E poi? No, ora, non scomoderemo Giorgia. Anche perché questa canzone biancorossa tutto è tranne che intonata. Ma “e poi cosa è successo” è un titolo di una canzone di cui tanto ameremmo conoscere l’autore.
Forse nessuno conosce la risposta. In campo ci vanno i giocatori, i principali colpevoli. Non crederemo mai alla teoria secondo cui un allenatore vieta ai propri calciatori di tirare in porta o che consigli di incassare goal.
È chiaro dunque che è il meccanismo generale ad essersi inceppato. Dalla società al campo. Tutto è andato male in questa annata maledetta e, certo, anche Iachini alla fine ha le sue colpe.
Lui che, accolto come il salvatore, salvatore non lo è stato, ma non è di certo nemmeno il più colpevole. Come non lo era Mignani e come non lo era neanche Marino.
Cosa potrà apportare di nuovo Giampaolo? Questo è il quesito. Forse si spera in un effetto De Rossi, ma a poche giornate dalla fine gli esperimenti sono molto rischiosi. La classifica è pesante e non sono più ammessi passi falsi. Lo spettro della C aleggia con fare inquietante, ma nulla sta dicendo in questo momento che si sta meritando la riconferma in B. Insomma, il quadro di Pandora si fa sempre più contorto.
A farne le spese, manco a dirlo, la tifoseria.
Lo psicodramma continua…
