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L’intervista: Giovanna Castrovilli (AETB) «Basta attacchi, la Puglia non è solo per i ricchi»

«Noi siamo in grado anche di soddisfare il Luxury e questo è un bene! Perché riusciamo a venire incontro alle esigenze di un target alto che corrisponde a pubblicità nel mondo. Però non dimentichiamo che la nostra regione è fatta di realtà più piccole»

Una “Puglia per ricchi”, prezzi esorbitanti, un confronto tra Albania, Grecia e Italia e le rispettive accessibilità sono i temi bollenti trattati all’ordine del giorno sui vari media. Abbiamo chiesto a Maria Giovanna Castrovilli, presidente dell’Associazione Extralberghiero Terra Di Bari e bbinpuglia. Dirigente extralberghiero Confimpresa Italia, dati alla mano, quanto di vero c’è in quello che sembra a tutti gli effetti un attacco alla Puglia e al suo turismo.

Quali sono i dati turistici di extralberghiero riguardanti Bari città e provincia?

I dati ufficiali che riguardano le statistiche di Puglia Promozione sono trimestrali, quindi quelli di Giugno, Luglio e Agosto arriveranno in autunno, ma possiamo dire che il trend è stato rispettato rispetto all’anno scorso: stiamo parlando di circa 500mila arrivi (intesi come persone fisicamente presenti sul territorio) e 800 mila presenze (intese come notti passate in città), quindi diciamo che c’è una media di un paio di giorni. Siamo su queste cifre, più o meno, anche se c’è stata una piccola flessione del 20% poiché ci manca il “turismo di prossimità”, il turista italiano che preferisce andare all’estero invece che rimanere nei dintorni.

Quali sue sensazioni sulla stagione turistica, cosa ha funzionato e dove si può migliorare?

Innanzitutto, la programmazione: significa avere un cartellone di eventi particolari, magari organizzarli per la fascia dei giovani che a noi manca. Infatti, gli under 30 hanno poche possibilità di esprimersi: non ci sono locali, non abbiamo discoteche e non si riesce a soddisfare le necessità di famiglie magari straniere. Occorrerebbe organizzare attività come giochi, cacce al tesoro, trenini; ci dovrebbero essere soluzioni da offrire e pubblicizzare in tempo: quello che manca è appunto l’evento. Sì, ci sono i concerti ma alcuni sono a pagamento: servono eventi gratuiti. Occorre anche pubblicizzare al meglio sagre, incontri senza che il turista debba andare a cercare l’evento.

L’evidente rincaro dei prezzi ha reso davvero la Puglia inaccessibile alla fascia turistica e di cittadini medio bassa? Dove sta la verità?

L’attacco del carovita, del caroprezzi è vero fino ad un certo punto. Quello che non è chiaro è che noi offriamo soluzioni per tutti: c’è chi può permetterselo (alto-spendente), poi c’è chi invece si rivolge alla nostra associazione, ad esempio, che risolve le esigenze di chi cerca soluzioni a più basso costo.

Noi diamo tutto il supporto possibile, comunicando con i lidi e i gestori, se l’ospite non è contento, si cerca altro: ci sono le spiagge libere, ad esempio. Soddisfiamo la richiesta al miglior prezzo, poi ovviamente c’è l’autorità che deve intervenire nella situazione “fuori norma”; noi come rete diamo supporto, aiuti e noi non proponiamo prezzi esagerati, suggeriamo alternative laddove l’ospite non è soddisfatto.

Quindi non è una “Puglia solo per ricchi”?

Assolutamente no! Dirò di più: noi siamo in grado anche di soddisfare il Luxury e questo è un bene! Perché riusciamo a venire incontro alle esigenze, checché ne dica qualcuno, un target alto che naturalmente corrisponde a pubblicità nel mondo, significa lavoro. Però non dimentichiamo che la nostra regione è fatta di realtà più piccole, di borghi, c’è la sagra del paese, il ristorantino, la trattoria, il b&b, l’alloggio per tutte le tasche, i tour organizzati, i prezzi calmierati; quindi, non è vero che la Puglia è solo per i ricchi.

Le associazioni di categoria parlano di un attacco alla Puglia e al suo turismo. Lei concorda?

È un attacco indiscriminato! Prendiamo ad esempio il caso Albania: chiunque è andato lì ha potuto constatare che i prezzi non siano esattamente inferiori. Paghi meno nel momento in cui l’offerta è comunque minore e la qualità è minore. I prezzi sono comunque più alti anche in Grecia: un litro di latte lo paghi 2,80 euro, una bottiglietta d’acqua 4,80 euro! Prima di dire certe cose, bisogna documentarsi. Un turista in Albania non avrà gli stessi servizi che offriamo noi. È tutto relativo: anche nei piccoli paesi costa tutto di meno. E allora anziché preferire la meta da 5 stelle, ci si allontana di 10 km e va in un paesino interno e trova una dimensione umana diversa. Ma questo dappertutto, non serve fare terrorismo.

Noi siamo nel pieno della stagione estiva e abbiamo ancora tantissime camere vuote! E questo ha portato anche ad un abbassamento dei prezzi: più offerta, corrisponde a prezzi più bassi. E parlo dell’extralberghiero che partecipa con la propria offerta.

Per concludere, può darci il suo parere sulla “tassa di soggiorno” introdotta a Bari?

Anche questa è stata una bella lotta. Noi non ci siamo alzati dal tavolo perché ci è caduto addosso un provvedimento che non volevamo: è stato un bluff del Comune. Hanno applicato tutto quello che avevano deciso, abbiamo procrastinato i tempi ma hanno deciso loro. Non serviva, non era il caso di inserire una tassa che penalizza l’ospite provocando un calo soprattutto in questo periodo.

Sapevamo, lo dice anche la storia, che dopo il covid il turista italiano avrebbe preferito rimanere in loco per paura. Sapevamo anche che quest’anno il turista italiano avrebbe preferito l’estero, siamo portati all’esterofilia e noi avevamo avvisato della probabile flessione. Era il caso di non partire quest’anno, ma l’hanno voluta e messa in pratica come hanno deciso loro. È stata una sconfitta che ha segnato una rottura con l’amministrazione.

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