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LE purghe STALINIANE, le vittime PUGLIESI in Crimea

Non dobbiamo dimenticare le centinaia di vittime Italiane ai primi del’900 in maggioranza immigrati Pugliesi di Bari, Bisceglie, Molfetta, Trani e Veneti che rappresentarono il 2% della popolazione in Crimea

di EMANUELE CARLO OSTUNI – IL 25 Aprile del 1945 anniversario della liberazione
d’Italia dal nazifascismo e la definitiva caduta dei due regimi dittatoriali. In realtà la lotta partigiana era iniziata l’8 settembre 1943 con l’armistizio di Cassibile (SIRACUSA) fra il Generale Castellano e il Generale Bedell Smith un fatto non trascurabile se si pensa che a differenza del popolo Tedesco gli Italiani a un certo punto presero le distanze dall’errore fascista combattendo contro l’esercito Tedesco.

Ciò che invece rimane inalterata nella politica e nella comunicazione Televisiva è l’ipocrisia che ruota intorno al 25 Aprile. Il dato storico viene strumentalizzato in prossimità delle Elezioni Europe ricordando non a caso il delitto di Giacomo Matteotti una pagina triste del Fascismo ma non meno aberrante di altri genocidi e omicidi politici del comunismo che in Italia non è mai andato al potere ma che nel resto del mondo in riferimento al libro di Stephane Courtois ha provocato poco meno di 95.000.000 di morti, 20.000.000 in Russia, 65.000.000 in Cina,1.000.000 in Vietnam, 2000.000 in Corea del Nord e Cambogia, 150.000 in Sud America e 1.700.000 in Africa.

In tal senso non dobbiamo dimenticare le centinaia di vittime Italiane ai primi del’900 in maggioranza immigrati Pugliesi di Bari, Bisceglie, Molfetta, Trani e Veneti che rappresentarono il 2% della popolazione in Crimea penisola posta fra il mar Nero e il mar d’Azov che vennero perseguitati dal regime bolscevico sequestrando le loro proprietà sino al 1942 quando avvenne un rastrellamento di tutte le famiglie Italiane residenti a Kerch in Ucraina deportate nei gulag del Kazakhstan dove morirono 1500 nostri connazionali.
Persino Putin nel 2015 ha riconosciuto gli Italiani di Crimea lo status di minoranza deportata e perseguitata.

Mi corre il dovere di ricordare ai nostri lettori che la famosa città e porto di Odessa su il Mar Nero fu fondata nel 1794 da un Napoletano di origini Spagnole Giuseppe De Ribas nonostante già ai primi del’200 i Genovesi avessero una base navale per i commerci.
L’ipocrisia italiana della doppia moralità, della mancanza di memoria storica e dalla coerenza a intermittenza.

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