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Quale futuro e priorità per la scuola? INTERVISTA al prof Luigi Martano

Il nuovo governo, in particolare il Ministro dell’Istruzione, si troverà di fronte ad un anno scolastico già avviato, con i soliti problemi, se non più gravi

di ROSSELLA TANGORRA – Quale futuro per la scuola, tra riapertura del nuovo anno scolastico e priorità che il prossimo Ministro dell’Istruzione si troverà a dover affrontare? Quali le necessità dell’istituto scolastico e quali le possibili soluzioni ai problemi che attanagliano il settore dell’Istruzione? Lo chiediamo al professor Luigi Martano, dirigente scolastico per ben 28 anni, ispettore presso le Scuole Paritarie, componente di Nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici della Puglia e Giudice Onorario del Tribunale per i Minori presso la Corte di Appello di Taranto. Martano è anche formatore e amministratore della piattaforma M.A-GI.C. Education Training, autore di libri e pubblicazioni, coordinatore della Rete “I’m possible” per la realizzazione di un Laboratorio Territoriale per l’occupabilità finanziato dal MIUR con 750.000 euro, vincitore di quattro borse di studio “Arion” dell’Unione Europea, insomma: una personalità di spicco nell’ambito scolastico.

Ambito che, in Puglia, è allo stremo. Mancano servizi, personale ATA, insegnanti e dirigenti. Il nuovo governo, in particolare il Ministro dell’Istruzione, si troverà di fronte ad un anno scolastico già avviato, con i soliti problemi, se non più gravi: sono già previsti scioperi e sit-in di protesta da parte della Cisl ( il 30 settembre alle ore 16:00 in Piazza Prefettura, a Bari).

Queste le parole del professor Martano

Quali sono le priorità che il nuovo Ministro dell’Istruzione dovrà affrontare?

Il nuovo Ministro si trova di fronte all’avvio dell’anno scolastico con delle necessità non indifferenti. Necessita di figure professionali, in prima battuta i dirigenti scolastici: i dati sono sconfortanti: su 8mila scuole d’Italia mancano 1000 dirigenti, per cui le scuole vengono coperte da reggenti, non titolari ed è un problema, in quanto la figura del dirigente è fondamentale per la gestione dell’edificio scolastico e tutto ciò che contiene al suo interno.

I dirigenti non sono le uniche mancanze di cui la scuola risente: come si procederà per la questione insegnanti mancanti? E per il personale ATA?

Mancano esattamente 2164 direttori amministrativi, mancano 147 dirigenti tecnici che hanno un ruolo importante per lo svolgimento delle attività, mancano migliaia di docenti e poi, come dicevo prima i dirigenti: in Puglia su 700 scuole, 59 non hanno dirigente scolastico, ma un reggente.

C’è bisogno di un’adeguata accelerazione, in quanto l’ex Ministro ha avviato i concorsi ma non ha completato l’iter. Serve una squadra pronta per affrontare le priorità in questo momento: le scuole hanno ricevuto tantissimi finanziamenti dal PNRR e hanno bisogno di una guida, il dirigente è lo stratega, per gestirlo.

Cosa ne pensa della nuova riforma per il reclutamento insegnanti (60 cfu)?

È giusto che un giovane debba decidere all’inizio della sua carriera universitaria e segua l’iter per diventare insegnante, studiando le discipline antro-psico-pedagogiche per formarsi al meglio. D’altronde c’è già il decreto 59 del 2017 che ha organizzato il piano di studi in base alle discipline che interessano la categoria. Il fatto di dover raggiungere questi crediti formativi in più non produce effetti positivi, poiché spesso la formazione non è completa, non è adeguata.

Secondo Lei, sarebbe utile riaprire le graduatorie in anticipo rispetto al 2024?

Le graduatorie ci sono già, devono soltanto completare l’iter. A parer mio, le assunzioni non dovrebbero passare dal Ministero, ma devono essere a discrezione delle scuole, indicendo concorsi nel momento di necessità. Si dovrebbe cioè dare la possibilità alle singole scuole di indire concorsi locali quando se ne ha bisogno. Forse non avverrà mai, forse è impossibile da realizzare, ma, a mio parere, le scuole dovrebbero averne la possibilità.

Data la situazione attuale, cosa può dirci sulla questione riscaldamento a scuola?

Mi auguro che le scuole, con i finanziamenti, abbiano provveduto all’installazione del fotovoltaico e se ancora non l’hanno fatto, provvedessero subito. A scuola si deve stare bene! Le condizioni fisiche devono essere giuste, non si può stare in aula con il cappotto, questo è lesivo per il tipo di ambiente che la scuola deve essere, un posto dove stare bene.

Cosa si augura per il prossimo anno?

Per il prossimo anno scolastico mi auguro che si allarghi il processo formativo con il tempo pieno, si migliorino i servizi per studenti e famiglie, che prosperi l’ambiente scolastico attraverso adeguati interventi e servizi e che sia una priorità nelle scelte politiche. Che la scuola sia ciò che deve essere poiché è il punto fondamentale della nostra società.

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