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Arpal Puglia: Il progetto Li.DiA. per l’inserimento lavorativo di donne vulnerabili

Il lavoro come leva di riequilibrio personale per superare le fragilità: è il cuore di Li.DiA. (acronimo di Libera di Amarsi), il terzo progetto targato ARPAL Puglia dedicato alle donne e, in particolare, a quelle più vulnerabili

Il lavoro come leva di riequilibrio personale per superare le fragilità: è il cuore di Li.DiA. (acronimo di Libera di Amarsi), il terzo progetto targato ARPAL Puglia dedicato alle donne e, in particolare, a quelle più vulnerabili, dopo R.I.Vi.Vi. per le vittime di violenza e Capitane d’Impresa.

Donne fragili, non o poco scolarizzate, migranti e vittime di tratta seguite dai Servizi sociali;
donne in cura presso i Ser.D. della Asl di Lecce per dipendenze da alcool, droga o
comportamenti (come la ludopatia, ma non solo); donne migranti beneficiarie dei progetti
SAI, relativi ad accoglienza e integrazione, attivati da Comuni e Unioni dei Comuni. È a loro
che Li.DiA. intende rivolgersi. Per essere efficace, ARPAL Puglia si è fatta promotrice di una
rete che coinvolge istituzioni e attori sociali e imprenditoriali.

Il progetto, adottato anche a Bari e presentato in conferenza stampa mercoledì 20 dicembre presso la sede della Regione Puglia a Lecce, è avviato in via sperimentale nei territori ricadenti nella competenza dei centri per l’impiego di Martano e Poggiardo, al fine di testarlo e capitalizzare le buone prassi, prima della successiva estensione a tutto l’Ambito
provinciale.

«Siamo consapevoli del fatto che, all’interno della categoria già di per sé fragile delle donne, esistono casi maggiormente complessi di vulnerabilità, per i quali l’inserimento lavorativo riveste un ruolo decisivo nel percorso di ripresa di consapevolezza di se stesse. Con Li.DiA. ha spiegato Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambito di Lecce di ARPAL Puglia – intendiamo innovare le attività di orientamento e counseling motivazionale, progettando specifici servizi di accompagnamento al lavoro (sia dipendente che autonomo) che permettano un supporto personalizzato e globale all’utente. Ogni donna sarà assistita nella predisposizione di un proprio progetto professionale o formativo e nella riattivazione e potenziamento delle attitudini e competenze, anche attraverso percorsi formativi tematici (come alfabetizzazione informatica, imprenditorialità) e di apprendimento in azienda. Sarà nevralgico il ruolo delle organizzazioni datoriali per creare un cordone di imprese sensibili attorno a queste fragilità.»

Alla conferenza sono intervenuti anche Antonella Pappadà, consigliera di Parità Provincia
di Lecce; dott. Giovanni Casto, medico del Ser.D. Dipartimento Dipendenze Asl Lecce;
Rossano Corvaglia, direttore Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di
Welfare Ambito di Poggiardo; Fabio Tarantino, presidente Ambito territoriale sociale di
Martano, e i referenti degli altri enti partner di progetto.

Soggetto capofila è ARPAL Puglia, attraverso l’U.O. Coordinamento dei Servizi per l’Impiego
Ambito Lecce, che opererà per il tramite di un team di lavoro già rodato nella gestione di
progetti di valorizzazione del capitale umano al femminile e dei suoi due Centri per l’Impiego di Martano e Poggiardo. Sarà, dunque, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro a tenere le redini del comitato tecnico di gestione, composto da un rappresentante per ogni soggetto partner.

Con cadenza mensile, Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di Welfare Ambito di Poggiardo; Ambito territoriale sociale di Martano e Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce proporranno ad ARPAL le utenti che vogliono avviare un processo di integrazione socio-lavorativa.

Ad aderire sono stati anche tutti i Comuni e le Unioni dei Comuni titolari di progetti
SAI ricadenti nei due territori di sperimentazione: Comuni di Andrano, Calimera, Caprarica di Lecce, Martano, San Cassiano, Uggiano la Chiesa; Unioni dei Comuni della Grecìa
Salentina e delle Terre di Acaya e Roca: attraverso i propri Assessorati ai Servizi Sociali ed i
gestori dei propri progetti SAI, identificheranno quelle utenti fragili e, in special modo, quelle donne migranti che, spesso, vivendo in contesti di depauperazione culturale ed economica hanno maggiori difficoltà nell’accesso alle opportunità garantite dal sistema socio-economico e di welfare territoriale.

La Consigliera di Parità della Provincia di Lecce monitorerà i risultati del progetto
anche al fine di suggerire strumenti correttivi o di nuova istanza ai decisori politici che, a
molteplici livelli, possono intervenire per ridurre il divario di genere nel sistema lavoro.
I tre sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, risultano funzionali a proporre e
negoziare con aziende e datori di lavoro modelli assunzionali e processi tesi a favorire la
conciliazione vita-lavoro delle donne lavoratrici.

Massiccia l’adesione registrata da parte della quasi totalità delle associazioni datoriali
del territorio: Confindustria Lecce; CLAAI Lecce; CNA Lecce; Confartigianato Lecce;
Confcommercio Lecce; Confesercenti; Confimprese Salento; Federaziende; Laica; Associazione PMI Italia; Saas Sindacato autonomo artigiani Salento-Casartigiani; Coldiretti; Fedimprese; Cia; Copagri; Federterziario; Legacoop; Confcooperative. Avranno il
compito di stimolare le aziende associate a condividere con la rete di progetto i propri fabbisogni di personale e a leggere nella responsabilità sociale un’opportunità per la creazione di valore economico ed aziendale, anche alla luce della recente legge sulla parità salariale e dei molteplici strumenti a loro disposizione.

A tal proposito, ARPAL ha creato per loro il “Passepartout per le assunzioni”, una raccolta di sgravi, incentivi e bonus che possono essere utilizzati per agevolare la formazione e
gli inserimenti lavorativi delle donne che rientrano nel target di Li.DiA.

Sono in totale 280 le donne a cui, in questo primo step, il progetto “Li.DiA.” potrebbe
rivolgersi. Nel dettaglio, 160 sono prese già ufficialmente in carico dai Servizi sociali dei due
Ambiti territoriali sociali di Martano e Poggiardo; 64 sono in cura presso i Ser.D. competenti; 56 sono migranti con più di 16 anni di età beneficiarie dei progetti SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) attivati da Comuni e Unioni dei Comuni.

In particolare, l’Ambito territoriale sociale di Martano ha preso in carico 32 donne dei
Comuni di Calimera (3), Caprarica di Lecce (1), Carpignano Salentino (2), Castrì di Lecce
(2), Martano (5), Martignano (2), Melendugno (8), Sternatia (2), Vernole (5) e Zollino (2).
Sono 23, invece, le donne seguite dal Ser.D. di Martano per dipendenza da alcool: cinque di
queste hanno tra 18 e 29 anni, tredici tra 29 e 50 anni, cinque hanno superato 50 anni. Tra
le 19 donne che si trovano in condizione di dipendenza da droghe, sei utenti hanno tra 16 e
29 anni e tredici tra 29 e 50 anni. Quattro, infine, sono prese in carico per disturbi
comportamentali (ad es. ludopatia, etc.): due di queste hanno appena 16 e 17 anni, una ha
un’età compresa tra 29 e 50 anni, una ha superato i 50.

Passando all’area Sud, l’Ambito territoriale sociale di Poggiardo ha preso in carico
128 donne dei comuni di Andrano (23), Botrugno (3), Castro (4), Diso (6), Giuggianello (6), Minervino (5), Nociglia (13), Ortelle (6), Sanarica (10), San Cassiano (3), Santa Cesarea Terme (13), Spongano (24) e Surano (12). Tra le utenti prese in carico: otto hanno tra 16 e 29 anni, 64 hanno tra 29 e 50 anni, 47 sono over 50. Del totale delle donne registrate, 46 sono di provenienza extracomunitaria.

Il Ser.D. di Poggiardo, inoltre, sta seguendo un gruppo di otto donne con dipendenza da
alcool, di cui quattro rientrano nella fascia d’età compresa tra 29 e 50 anni e quattro hanno
superato i 50. Poggiardo ha preso in carico anche dieci donne dipendenti da droga, di cui
due hanno tra i 18 e i 29 anni e otto hanno un’età compresa tra 29 e 50 anni.

A questi dati si aggiungono i numeri dei progetti Sai attivi nei Comuni e Unioni dei
Comuni ricadenti della competenza dei cpi di Martano e Poggiardo, dove sono accolte
donne provenienti da: Nord Africa, Africa Subsahariana, Perù, Afghanistan, Pakistan e
Ucraina. Nel territorio di competenza del cpi di Martano ci sono due donne di 16 e 17 anni,
quattro nella fascia d’età che va dai 18 ai 29 anni, diciotto tra 29 e 50 anni e due over50.

Tra le donne beneficiarie del progetti attivi nei Comuni di competenza del cpi di Poggiardo,
invece, tre hanno tra 16 e 17 anni, undici hanno dai 18 ai 29 anni, dodici tra 29 e 50 anni,
quattro sono over 50.

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