spot_img

Bari, il Kursaal Santalucia resterà pubblico

La Regione approva le linee guida per la valorizzazione dello storico politeama

Il teatro Kursaal Santalucia di Bari conserverà la gestione pubblica: lo ha deciso la Regione Puglia, proprietaria dello storico politeama nato negli anni ’20, approvando oggi le linee guida per la valorizzazione.

Dieci anni dopo l’acquisto e ad un anno dalla fine dei lavori di restauro ora finiti nel mirino della Procura di Bari, la Regione ha deciso di tenersi stretto il teatro Kursaal Santalucia di Bari. Diventerà una sorta di auditorium dell’ente, destinato a ospitare le manifestazioni di maggior prestigio e qualche occasionale rassegna di alto livello.

Il presidente Emiliano diventerà anche un gestore teatrale, nonostante i costi fissi esorbitanti che questo comporterà: l’esercizio del Kursaal, che fino al 30 settembre è stato in carico all’impresa appaltatrice, è infatti di circa un milione di euro l’anno.

Soldi che la Regione dovrà adesso reperire nelle pieghe del proprio bilancio, demandando al Teatro Pubblico Pugliese l’affidamento dei vari servizi.

La gestione del gioiello in stile liberty a pochi metri dal mare, come informa una nota della Regione, avverrà “Attraverso una governance caratterizzata da una regia strategica da parte delle competenti strutture di Regione Puglia, con il supporto sul piano della programmazione artistica e culturale degli Enti partecipati competenti, a partire dal Teatro Pubblico Pugliese-Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, e l’affidamento sul mercato dei servizi tecnico-operativi e di facility management necessari per la manutenzione dell’immobile e per il regolare svolgimento delle attività programmate”.

Il Kursaal Santalucia “rientrerà a pieno titolo nell’ambito della rete integrata dei Poli Biblio-Museali regionali” e dovrà “rappresentare un modello paradigmatico delle strategie e delle politiche culturali regionali che, senza perseguire fini di lucro ed entrare in concorrenza con gli esercenti privati, assicuri piuttosto la costante sinergia tra Pubblico e Privato, la ricerca e lo sviluppo di nuovi linguaggi e forme di espressione, l’innovazione, l’inclusione e la coesione sociale contro le tante forme di povertà educativa, la formazione e l’audience development/engagement per stimolare, implementare, qualificare non solo l’offerta, ma anche la domanda culturale, soprattutto da parte dei nuovi pubblici”.

- Advertisement -spot_img

Ultime Notizie

NOTIZIE CORRELATE