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Brindisi: Nastro trasportatore gli trancia un braccio, operaio 46enne morto in uno zuccherificio

Sembra che l’uomo stesse eseguendo per conto di una ditta esterna, alcune attività di manutenzione sull’impianto, quando un nastro trasportatore gli avrebbe tranciato un braccio, provocando una grave emorragia, fatale per l’operaio

Non si fermano le tragedie sul lavoro, che questa volta ha visto coinvolto un operaio 46enne di Latiano, morto dopo la mezzanotte, successivamente ad un incidente verificatosi all’interno dello zuccherificio che si trova sulla strada per Fiume Piccolo a Brindisi.

Sembra che l’uomo stesse eseguendo per conto di una ditta esterna, alcune attività di manutenzione sull’impianto, quando un nastro trasportatore gli avrebbe tranciato un braccio, provocando una grave emorragia, fatale per l’operaio. Inutili i soccorsi da parte dei sanitari del 118. Ancora da definire le cause che hanno provocato l’incidente mortale.

A lanciare l’allarme i colleghi di lavoro del 46enne. Sul posto anche i vigili del fuoco, impegnati nel recupero del corpo della vittima, trasportato a piano terra, gli ispettori dello Spesal e la Polizia.

Il magistrato di turno è stato avvisato dell’accaduto, che ha aperto un’inchiesta, necessaria stabilire la dinamica ed eventuali responsabilità.

LE PAROLE DELLA UILA – La Uila interviene all’indomani dell’ennesima tragedia avvenuta sui luoghi di lavoro, nello specifico lo zuccherificio SRB di Brindisi. «Il nostro primo pensiero va ai familiari della vittima – dichiara il Segretario Nazionale UILA, Gabriele De Gasperis – ai quali esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Tuttavia, accanto alla rabbia e al dolore, sentiamo la responsabilità di chiedere, come abbiamo fatto e come continueremo a fare, il rispetto per la vita delle persone. È necessario – continua De Gasperis – che le istituzioni e la politica (intesa in tutta la sua interezza) facciano di più per trovare soluzioni efficaci e immediate, in particolare sulla delicata questione che riguarda gli appalti».

Il Segretario Generale della UILA Puglia, Pietro Buongiorno afferma: «Bisogna rafforzare la prevenzione e la formazione, incrementare le ispezioni e il numero degli ispettori del lavoro e diffondere la cultura della prevenzione che spesso non rappresenta una priorità. La campagna Zero morti sul lavoro promossa dalla UIL non è un simbolo nè uno slogan propagandistico, è un impegno quotidiano che chiediamo in tutti i luoghi di lavoro, volto a fermare questa strage che ogni anno continua a mietere sempre più vittime».

Interviene in merito anche Luigi Vizzino, Segretario Territoriale della UILA di Brindisi: «Un dramma, l’ennesimo, in un territorio povero di occupazione, in un’azienda nella quale i temi della sicurezza costituiscono argomento caratterizzante dell’azione di tutela sindacale. In attesa che le indagini consegnino la verità sui fatti e sulle dinamiche che l’hanno generata, esprimiamo vicinanza e cordoglio alla famiglia. Gridiamo il dolore del sindacato e di tutti i lavoratori impegnati nello stabilimento che chiedono verità e giustizia. Non si può morire di lavoro e per il lavoro pretendiamo che ci sia più impegno ed attenzione sui temi della sicurezza sul lavoro».

LE PAROLE DELLA CISL – Gianfranco Solazzo, Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi dichiara «Ancora un morto sul lavoro nel nostro territorio a Brindisi dove, nello stabilimento zuccherificio nella zona industriale, posto ora sotto sequestro, un operaio di 46 anni, originario di Latiano, eseguiva lavori di manutenzione su un nastro trasportatore che gli ha tranciato un braccio, causando la perdita di molto sangue per cui è stato inutile l’immediato trasporto in ospedale».

Prosegue «È una scia pressoché interminabile di infortuni mortali, che potrebbe essere equiparata ad una guerra, dove cade un uomo o una donna ma senza che siano colpiti da arma da fuoco. Molti di questi infortuni potrebbero benissimo catalogarsi come veri e propri omicidi, giacché nessuno esce di casa per recarsi sul posto di lavoro e da lì non farvi più ritorno».

Conclude «Come Cisl Taranto Brindisi esprimiamo cordoglio e solidarietà agli affetti più cari del lavoratore deceduto ma, al contempo, auspichiamo che le Autorità competenti facciano presto ad individuare chiaramente le cause della morte e, poi, precisate le colpe ad applicare pene pesanti».

LE PAROLE DELLE SEGRETERIE TERRITORIALI DI FLAI FAI E UILA – «Questa notte un giovane operaio dipendente della Sedec , impegnato presso lo stabilimento SRB SPA di Brindisi, ha perso la vita in circostanze che sono oggetto di indagine da parte degli organi preposti. Giunga corale e sentito il cordoglio ai famigliari e venga colta, finalmente, la necessità che la sicurezza sul lavoro e la cultura della prevenzione siano la priorità per le imprese e le istituzioni di questo Paese e di questo territorio».

Proseguono «L’industria alimentare, fiore all’occhiello del territorio brindisino, unica realtà industriale manifatturiera nata negli ultimi 10 anni, svolge alcune attività in regime di appalto. Fra queste quelle del nastro trasportatore dello zucchero di canna affidata alla Sedec. Attendiamo l’esito delle indagini ma intanto va ribadito che la sicurezza sul lavoro, indipendentemente dall’azienda da cui si dipende, non può essere relegata a noiosa e costosa appendice dei costi produttivi. La persona deve recuperare centralità nel processo lavorativo. Vanno garantire sicurezza ed incolumità, sempre!»

Sottolineano «Per Fai, Flai e Uila la sicurezza costituisce un imperativo e proprio ieri è stato richiesto un incontro urgente, a Confindustria e a Srb, al fine di discutere sul tema della sicurezza e sulla prevenzione infortunistica, sollecitati dalle richieste delle maestranze impegnate nello stabilimento».

Concludono «L’incremento esponenziale degli infortuni sul lavoro deve costituire monito per tutti perché non ci siano altre famiglie che aspetteranno invano il rientro dal lavoro del proprio caro. Per parte nostra oltre al cordoglio ed alla vicinanza impegno e lotta per un Paese migliore e per un lavoro più sicuro. Per questo in uno con le Rsu abbiamo deciso di svolgere una giornata di sciopero sui temi della sicurezza».

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