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Ostuni: La Mostra “1.200 B.C.E.” di Tarek Waked alla Galleria Orizzonti

Raccontati e narrati oralmente dai bardi, i miti vengono abbelliti, elaborati e spesso migliorati a ogni riedizione, spesso con intenti ideologici, per aumentare l’interesse del pubblico o incorporare eventi e pregiudizi locali

Il giovane artista Tarek Waked è giunto alla sua seconda esposizione che ha titolato 1.200 B.C.E. Tutta la mostra è completamente dedicata ad un periodo cruciale della storia greca antica che, secondo la tradizione, è un’epoca di dei e di mostri. L’esposizione, curata da Marie Tomb, comprende 12 opere d’arte, che mescolano collage analogici e digitali e raccontano storie antiche in modo giocoso, facendole scontrare/incontrare con immagini moderne e contemporanee, per stimolare domande profonde sulla loro validità, sui loro messaggi e sulla definizione stessa di mito che, tra le miriadi di usi, è uno degli strumenti narrativi più ricorrenti e validamente usato per spiegare, rassicurare, avvertire, giustificare, rafforzare e distorcere i propri valori esistenziali. Waked fa un tuffo nel passato ma il suo tallone d’Achille è ancorato all’oggi, stimolando una riflessione sul nostro culto di eroi/eroine contemporanei e idoli assortiti.

Raccontati e narrati oralmente dai bardi, i miti vengono abbelliti, elaborati e spesso migliorati a ogni riedizione, spesso con intenti ideologici, per aumentare l’interesse del pubblico o incorporare eventi e pregiudizi locali. Questa è l’etica della mostra, che introduce queste storie nella cultura moderna con una nuova prospettiva su come vederle. Eppure, forse i miti non ci hanno mai abbandonato, poiché ci
aggrappiamo ad archetipi di forza e bellezza e alimentiamo le nostre illusioni di raggiungere la perfezione, di diventare migliori, più duri, più veloci, più forti.
Invece di concentrarsi sugli dei e le dee dell’Olimpo, la mostra si concentra sui personaggi caduti e su altre figure fondamentali che hanno sofferto o sono state fatte soffrire, giustamente o ingiustamente, durante le loro vite.

Descritti giustamente come “una visione surrealista del pop”, i collage firmati da Waked sono ricchi di riferimenti visivi, come occhi e mani, che catturano l’attenzione dello spettatore. Costituiscono anche un’ode all’alta moda e ai celebri artisti del nostro tempo, incorporando pezzi referenziali di nomi come Andy Warhol, Takashi Murakami, Yayoi Kusama, Damien Hirst, Jeff Koons e Anish Kapoor, tutti artisti che, a modo loro, hanno studiato, denunciato o creato miti contemporanei.

Poiché le opere sono il risultato di una pratica istintiva e improvvisata con una porta d’accesso al subconscio, Waked intende consentire agli spettatori di decifrare e interpretare liberamente i riferimenti multistrati presenti in mostra, oscillando tra l’intimo e lo spettacolare.

ARTISTA

Tarek Waked è un artista, architetto e designer di origine libanese attualmente residente in Italia. Con una formazione accademica in architettura, esercita la professione di interior designer, concentrandosi sul lusso di fascia alta, ed è la forza creativa e il fondatore di Tally Marks, un marchio sofisticato e innovativo di accessori e gioielli.

Negli anni 2020, Waked ha intrapreso un viaggio di auto-scoperta artistica attraverso il mezzo dei collage tagliati a mano e modificati digitalmente, che riflettono la loro esperienza cosmopolita, il loro interesse nel mettere in discussione la tradizione e l’immaginario artistico e commerciale moderno e contemporaneo e il loro fascino nel riconsiderare le numerose intersezioni tra arte, architettura, interior design e haute couture.

In un’epoca segnata dall’appropriazione e dal riciclo di immagini esistenti, Waked utilizza le sue competenze multidisciplinari per creare un’amalgama magistrale di immagini guidate dall’intuizione, dal senso della costruzione e dall’occhio per la composizione e il colore. Gli elementi apparentemente disparati e gli incontri casuali si fondono per raccontare nuove storie attraverso immagini provocatorie che sfidano le percezioni dell’Identità, del genere e della bellezza dello spettatore, con un’attenzione particolare alla riconsiderazione del proprio sguardo. Con la sua seconda mostra, Waked conferma il suo status di talento emergente nel mondo dell’arte contemporanea.

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