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Puglia: Rapporto Bankitalia, Antonio Castellucci (CISL) «Riprendere confronto, collaborazione e partecipazione»

«Il rapporto Bankitalia sulla Puglia indica un rallentamento nel 2023 dell’economia regionale (+0,7% a fronte di una media nazionale dello 0,9%) con una crescita più decisa nei primi tre mesi dell’anno ed una situazione di stallo nei mesi successivi» dice Castellucci

Un comunicato di Antonio Castellucci, Segretario generale della CISL Puglia.

«Il rapporto Bankitalia sulla Puglia indica un rallentamento nel 2023 dell’economia regionale (+0,7% a fronte di una media nazionale dello 0,9%) con una crescita più decisa nei primi tre mesi dell’anno ed una situazione di stallo nei mesi successivi. È evidente che anche in Puglia, come nel resto del Paese, hanno influito i fattori geopolitici, l’aumento dei tassi di interessi come il rallentamento del settore delle costruzioni.

Il rapporto annuale della Banca d’Italia sulla Puglia conferma sostanzialmente quanto sosteniamo da mesi. Non è tempo di toni apocalittici, ma neppure di grandi trionfalismi. Siamo di fronte ad una situazione economica e sociale, in molti contesti, abbastanza complessa. Saranno decisivi i livelli di attuazione dei progetti del PNRR, come la volontà di investire da parte delle imprese; inoltre sarà importante l’utilizzo dei fondi di sviluppo coesione per i quali in Puglia, in particolare sarà determinante stringere i tempi.

Anche sul versante occupazionale i dati sulla Puglia nel 2023, pur avendo avuto un rallentamento della crescita, sono positivi con un incremento del 2,1% ma inferiore al Mezzogiorno che ha fatto segnare un +3,1%.Si tratta ora di affrontare la fase di transizione ambientale e digitale ma anche più complessivamente economica, come l’emergenza demografica, con circa il 23% dei pugliesi che vive in condizioni di povertà relativa. Così come sarà decisiva la capacità di coesione e di pragmatismo specie a fronte delle emergenze di comparti come la siderurgia, l’automotive, l’aerospazio, il settore energetico.

Occorre mettere al centro il buon lavoro, con tutte le condizioni nel garantire un lavoro dignitoso affinché siano rispettate le norme sulla salute e sulla sicurezza, senza alcun compromesso. Vi è bisogno di rilanciare settori produttivi particolarmente importanti e trainanti in Puglia come un’agricoltura da rendere sempre più innovativa e un settore turistico che, nonostante i buoni risultati, vive oggettivi problemi di stagionalizzazione e di poca strutturazione.

Siamo a circa un anno dalla fine della legislatura della Regione Puglia, sarà comunque il ruolo di questo Ente e l’utilizzo delle rilevanti risorse europee a disposizione il tema centrale da affrontare nei prossimi mesi, sarà essenziale riprendere un confronto costante con una forte capacità di collaborazione e partecipazione per affrontare le diverse criticità regionali che, seppur silenti, iniziano a farsi evidenti.

Il tutto sempre e comunque nell’interesse di tutti i pugliesi. Ricordiamo che l’ultimo monitoraggio sul Pnrr pugliese, nonostante un protocollo condiviso e sottoscritto tra sindacati confederali e Regione Puglia, risale a settembre scorso. Non è tempo di slogan buoni per tutte le stagioni o di scontri ideologici, si tratta di rimboccarsi le maniche tutti, di costruire oggi, insieme, con pragmatismo, concretezza e buona volontà, la Puglia del futuro.»

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