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In Puglia, le bande da giro sono patrimonio regionale

Ad oggi, la Puglia è la prima regione in Italia che tutela la storia e la tradizione bandistica, dichiarandola, così, parte fondamentale dell’identità, del patrimonio culturale, professionale e sociale della regione

Il Consiglio regionale ha approvato, in data odierna, la legge di tutela delle bande musicali all’interno della Legge quadro regionale n. 17 del 2013 sulla Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Puglia.

Ad oggi, la Puglia è la prima regione in Italia che tutela la storia e la tradizione bandistica, dichiarandola, così, parte fondamentale dell’identità, del patrimonio culturale, professionale e sociale della regione.

«Al netto delle posizioni, la Banda è un patrimonio ereditato che dobbiamo tutelare per poterlo tramandare nel migliore dei modi».

Per questo, come ANBG, non possiamo che ringraziare la commissione Cultura della Regione Puglia, nella persona del Presidente, dott. Donato Metallo, il vice Presidente, dott. Francesco La Notte, e tutti i consiglieri che con il Dipartimento Cultura della Regione e il direttore Aldo Patruno, con la Consigliera delegata Grazia Di Bari hanno ascoltato tutte le categorie che rientrano nel mondo “banda” e promosso questo iter, portando a casa un risultato storico».

«L’auspicio – dichiara Benedetto Grillo, presidente dell’Associazione Nazionale Bande da Giro – è che questa legge sia il punto di partenza e non di arrivo per la salvaguardia e la valorizzazione delle nostre bande e del nostro repertorio originale».

Le parole di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale: «Le bande da giro pugliesi sono, finalmente, le protagoniste di un meritato programma di valorizzazione culturale. Lo prevede la legge approvata dal Consiglio regionale che ho firmato e votato per sostenere una delle forme più autentiche di espressione della cultura popolare pugliese».

Prosegue «Grazie ai fiati e alle percussioni delle bande, concertati in strada o sul palco delle casse armoniche, anche chi non aveva e non ha un’istruzione musicale può apprezzare la grandiosa bellezza dell’opera sinfonica, delle marce o degli inni sacri. Sostenere questi veri e propri organismi palpitanti di musica vuol dire, allora, promuovere una forma d’arte capace di coinvolgere emotivamente chiunque, senza alcuna distinzione di classe».

Fa presente Campo «Le bande da giro sono quelle composte da almeno 35 strumentisti, diretti da un maestro concertatore nell’esecuzione di antologie operistiche, sinfonie, marce sinfoniche e musiche religiose. Quelle inserite nell’inventario del patrimonio culturale immateriale pugliese avranno diritto a sostegni finanziari e la loro attività sarà studiata, valorizzata e promossa. La legge prevede anche l’istituzione di un Museo diffuso e integrato delle bande da giro pugliesi, nonché l’organizzazione di festival a loro dedicati».

Conclude «Sostenere le bande da giro significa anche fare in modo che i paesi, piccoli e grandi, della nostra regione continuino ad animarsi facendo vivere e rivivere tradizioni identitarie e comunitarie. E ciò anche a vantaggio della loro attrattività turistica, quindi delle opportunità di lavoro e sviluppo che ne possono derivare».

Le parole di Alessandro Leoci, Consigliere regionale: «Questo è il risultato di un lavoro di ascolto, confronto e grande attenzione svolto dallo scorso anno in VI Commissione presieduta da Donato Metallo, primo firmatario della legge. L’obiettivo è quello di valorizzare una parte importante di quel patrimonio immateriale culturale rappresentato dalle Bande della tradizione pugliese».

Prosegue «I miei complimenti vanno a tutta la Commissione, alla consigliera delegata alla cultura Grazia di Bari e al presidente Donato Metallo per il grande coinvolgimento di tutti gli attori, nessuno escluso. Grazie anche alla collaborazione tra maggioranza e minoranza, tutti uniti con l’unico intento di valorizzare la tradizione bandistica pugliese».

Conclude «Questo può essere un esempio da seguire per la proposta di legge sulla valorizzazione delle feste patronali e allo stesso modo un laboratorio per tanti ragazzi che magari vivono nella noia o troppo immersi nella realtà digitale. Questa è la prima legge del genere in Italia e andrà a beneficio di ben 117 Bande della tradizione pugliese».

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