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Grottaglie celebra gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo

Per celebrare questa importante ricorrenza, nel pomeriggio e nella serata del 25 aprile, a Grottaglie, il circolo Anpi cittadino, la Flai Cgil Taranto, la lega cittadina dello Spi Cgil, il circolo cittadino dell’Auser e il Presidio del Libro organizzano un evento per ricordare e festeggiare la Liberazione del nostro Paese

Quest’anno ricorre l’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia. Ottant’anni fa, in nome della libertà, si concludeva il periodo più drammatico della storia del nostro Paese, attraverso diciannove lunghissimi mesi di sofferenze inferte dall’occupazione tedesca sostenuta dal regime fascista di Salò.

Per celebrare questa importante ricorrenza, nel pomeriggio e nella serata del 25 aprile, a Grottaglie, il circolo Anpi cittadino, la Flai Cgil Taranto, la lega cittadina dello Spi Cgil, il circolo cittadino dell’Auser e il Presidio del Libro organizzano un evento per ricordare e festeggiare la Liberazione del nostro Paese. Alle ore 17.45 un corteo partirà dalla stele intitolata al deputato socialista Giacomo Matteotti, assassinato dai fascisti nel 1924, collocata sull’omonimo viale, con destinazione Castello Episcopio.

Qui interverranno sul tema della libertà riconquistata con sacrifici enormi le autorità cittadine, rappresentanti di associazioni, della società civile e gli studenti del Consiglio comunale dei ragazzi. La serata sarà allietata da musiche e canti della Resistenza a cura del gruppo Pasone Band.

Sono davvero innumerevoli gli atti di eroismo compiuti da donne e uomini, ragazze e ragazzi, militari che dopo l’armistizio dell’8 settembre, da autentici e sinceri patrioti, si assunsero la responsabilità di combattere per il loro e il nostro futuro. E tante furono le stragi compiute dalla furia dei nazisti spalleggiati dai fascisti: Marzabotto, Boves, la Benedicta, Sant’Anna di Stazzema, Cefalonia, Kos e molte altre meno note di cui bisogna non stancarsi mai di avere memoria.

Non sfugge il tentativo, messo in campo con sempre maggiore frequenza e pervicacia, di modificare il senso profondo e fondativo non solo della giornata del 25 aprile ma della rinascita della democrazia nel nostro Paese, cercando, artatamente, di mettere sullo stesso piano i partigiani che hanno combattuto per la libertà e i fascisti che quella libertà la calpestavano e soffocavano da oltre vent’anni.

Sinceri auguri a chi continua a pensare che essere italiani significa essere antifascisti, perché il fascismo è stato una dittatura e gli italiani sono cittadini di una democrazia.

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