In occasione della 33ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, il Palazzo di Città e il Teatro Piccinni hanno aperto eccezionalmente le porte ai visitatori, permettendo di scoprire i tesori artistici e storici custoditi al loro interno. L’evento, promosso dalla Delegazione FAI di Bari, celebra i 50 anni del FAI e i 25 anni della delegazione barese, con un connubio tra cultura e istituzioni
di ALESSANDRO NARDELLI – Bari ha vissuto ieri una giornata all’insegna della cultura e della scoperta grazie alla 33ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, che ha permesso ai cittadini di visitare eccezionalmente il Palazzo di Città, cuore dell’amministrazione comunale e scrigno di tesori storici e artistici e il Teatro Piccinni, con la sua meraviglia.
L’iniziativa, organizzata dalla Delegazione FAI di Bari, ha visto una partecipazione entusiasta, con famiglie, studenti e cittadini che hanno avuto l’opportunità di ammirare spazi solitamente non accessibili al pubblico. Un evento particolarmente significativo, che celebra il 50° anniversario del FAI e i 25 anni della delegazione barese, in un connubio perfetto tra patrimonio culturale e istituzioni locali.
Un viaggio nella storia del Palazzo di Città
Situato nel quartiere Murat, il Palazzo di Città è un simbolo della storia amministrativa di Bari. La sua costruzione si intreccia con la realizzazione del Teatro Piccinni, inaugurato nel 1854, e con l’evoluzione urbanistica della città. Dal 1863, divenne sede del Municipio, ospitando il primo Consiglio Comunale il 21 luglio 1864. Successivamente, fu ampliato con la costruzione dell’ala destinata al Palazzo di Giustizia e con l’aggiunta, agli inizi del Novecento, di un secondo piano per ospitare gli uffici del Sindaco e dei funzionari comunali.
Tra i punti di maggiore interesse, il Gabinetto del Sindaco, con la volta affrescata da Nicola Colonna, e la Sala Consiliare, decorata negli anni ’30 da Mario Prayer, con le 18 lunette allegoriche dedicate alle attività locali e una matrona in trono che simboleggia Bari. Grande curiosità anche per la scrivania del Sindaco, intagliata con stemmi e simboli cittadini, di autore ignoto.
Al piano terra, i visitatori hanno potuto ammirare l’installazione artistica di Giuseppe Caccavale, “La libertà italiana nella libertà del mondo”, inaugurata il 29 gennaio 2024 per l’80° anniversario del Congresso di Bari, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Teatro Comunale Niccolò Piccinni, arte e meraviglia
Ma, ancora più importante, è stata la visita al Teatro Comunale Niccolò Piccinni, situato in Corso Vittorio Emanuele II a Bari, il più antico della città e, per capienza, il quarto teatro all’italiana della Puglia, dopo il Petruzzelli, il Politeama Greco di Lecce e il Verdi di San Severo.
Dalla storia
Il Teatro Comunale Niccolò Piccinni fu completato nel 1854 e inaugurato il 30 maggio dello stesso anno con una rappresentazione del Poliuto di Gaetano Donizetti. L’anno successivo venne intitolato al compositore barese Niccolò Piccinni.
Progettato dall’architetto Antonio Niccolini, il teatro presenta una tradizionale pianta “all’italiana”, con soluzioni architettoniche innovative per l’epoca, specialmente in tema di acustica e visibilità. La prima pietra venne posata il 18 ottobre 1840, come documentato dallo storico Giulio Petroni, alla presenza di numerose personalità. Alla decorazione contribuirono artisti di fama provenienti da Napoli, coordinati da Giuseppe Castagna, figura di spicco della Scuola Reale di Scenografia: tra di loro, il pittore figurista Luigi de Luise e l’ornamentista Leopoldo Galluzzi per il velario, il direttore delle macchine del Teatro di San Carlo Fortunato Queriau per la parte scenica, il scenografo Pietro Venier per le scene e il terlizzese Michele De Napoli per il grande velario.
Nella visione di Niccolini, il prospetto dell’edificio avrebbe dovuto apparire unitario, con il corpo centrale più alto raccordato armoniosamente alle ali laterali mediante marcapiani orizzontali e una semplice copertura a terrazzo. Il teatro occupava la sezione centrale dell’immobile, mentre le ali laterali, completate nel 1876 su progetto di Giovanni Castelli, ospitarono il Municipio e il Tribunale. La facciata, con colonne doriche su un breve tratto di gradinata, assumeva le sembianze di un tempio, sottolineando la solennità e l’importanza culturale dell’edificio.
Ai giorni nostri
Oggi il Teatro Comunale Niccolò Piccinni è molto più di un edificio storico: rappresenta uno dei principali fulcri culturali di Bari e un simbolo identitario per la comunità. La sua programmazione, che spazia dalla prosa alla musica, passando per conferenze e iniziative artistiche, testimonia la vitalità di un luogo che affonda le radici in un passato prestigioso e mantiene viva la tradizione teatrale cittadina. Il Piccinni, con la sua architettura ottocentesca, è considerato un prezioso capolavoro di ingegneria teatrale, ma allo stesso tempo offre uno spazio dinamico e accogliente per le produzioni contemporanee, custodendo la memoria storica e proiettandosi, allo stesso tempo, verso le nuove forme di espressione artistica. Per i baresi rimane un punto di riferimento, capace di unire passato e presente, e di incarnare l’essenza culturale di una città in continuo fermento.
Il successo delle Giornate FAI di Primavera: 50 anni di cultura e tutela del patrimonio
Gioacchino Leonetti, capo della Delegazione FAI di Bari, ha sottolineato l’importanza dell’evento: «Le Giornate FAI di Primavera hanno permesso di portare oltre 13 milioni di visitatori in luoghi solitamente chiusi al pubblico. Quest’anno, in occasione del 50° anniversario del FAI e dei 25 anni della nostra delegazione, abbiamo aperto il Palazzo di Città, un simbolo della vita amministrativa e culturale di Bari. Vedere il Comune pieno di famiglie e bambini curiosi è stata una grande soddisfazione».
Anche Saverio Russo, presidente regionale del FAI per la Puglia, ha ribadito l’importanza dell’iniziativa: «Il FAI nasce per far conoscere e tutelare il nostro patrimonio storico, artistico e ambientale. La conoscenza è il primo passo per la valorizzazione e la salvaguardia. Abbiamo fatto tanto, ma dobbiamo fare ancora di più per il Sud, dove ci sono ancora pochi beni sotto tutela. Questo è il nostro impegno per i prossimi anni».
Un futuro di valorizzazione per il patrimonio barese
Le Giornate FAI di Primavera si confermano un appuntamento di grande successo, capace di avvicinare i cittadini alla storia e al patrimonio culturale del proprio territorio. L’apertura straordinaria del Palazzo di Città ha rappresentato un’occasione unica per riscoprire le radici storiche di Bari e rafforzare il legame tra istituzioni e comunità.
Il FAI prosegue la sua missione di tutela e valorizzazione, con l’auspicio che sempre più beni del Mezzogiorno possano essere recuperati e aperti al pubblico. Per Bari e per la Puglia, l’obiettivo è chiaro: rendere il patrimonio culturale sempre più accessibile, conosciuto e, soprattutto, amato.