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Titti De Simone contro il linciaggio mediatico: «Ora basta, ne dovranno rispondere in tutte le sedi»

La deputata denuncia una campagna diffamatoria orchestrata da un solo quotidiano e da un unico giornalista: «Mi hanno dipinta come incompetente e ignorante, ma il mio lavoro e il mio curriculum parlano per me»

Da un anno l’onorevole Titti De Simone si dice vittima di un linciaggio mediatico che punta a distruggere la sua immagine politica e professionale. Lo denuncia in una nota stampa inviata alle redazioni, in cui respinge al mittente le accuse mosse da un quotidiano locale e da un singolo giornalista, i cui attacchi definisce immotivati e privi di fondamento.

«Le ragioni di questo accanimento personale sono ignote e tuttora oscure», scrive la parlamentare, sottolineando di non essere né l’unica consulente della Regione né l’unico membro dello staff del Presidente, né tantomeno mai stata coinvolta dalla Corte dei conti nel procedimento per presunto danno erariale. Nonostante l’archiviazione del caso da parte della Procura della Corte dei conti, denuncia di essere ancora oggi oggetto di attacchi mirati, tesi a screditarla con epiteti come “incompetente” e “ignorante”.

L’onorevole De Simone ribadisce la propria professionalità, evidenziando un curriculum pubblico e un’esperienza consolidata nelle politiche di genere, nella partecipazione e nell’attuazione dei programmi istituzionali. Un lavoro che, sottolinea, è stato ampiamente documentato e riconosciuto.

«Non ho più intenzione di tacere, né di continuare a subire passivamente questa campagna diffamatoria», afferma con fermezza. E individua nella propria autonomia e indipendenza la vera colpa che le viene imputata da chi, secondo lei, «odia le donne libere».

Infine, lancia un chiaro avvertimento: chi ha costruito su di lei uno scandalo inesistente dovrà ora risponderne in tutte le sedi opportune. Una dichiarazione che suona come un primo passo verso un’azione legale destinata a mettere fine alla vicenda.

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