Un uomo di 49 anni ha tentato un furto nel reparto di Chirurgia del “V. Fazzi”, ma è stato subito fermato dalla Polizia di Stato. Durante gli accertamenti, gli agenti hanno scoperto che su di lui pendeva un ordine di esecuzione della pena. Ora si trova in carcere
Un tentato furto in ospedale si è trasformato in un arresto inevitabile. Un uomo di 49 anni, dopo aver sottratto il portafogli a una paziente ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, è stato prontamente bloccato dalla Polizia di Stato. Ma la vicenda ha preso una piega ancora più seria quando, durante i controlli, gli agenti hanno scoperto che sull’uomo pendeva un provvedimento di carcerazione.
L’episodio è avvenuto nella mattinata di ieri, quando una donna di 66 anni, accortasi del furto del proprio portafogli, ha segnalato l’accaduto al personale medico, che a sua volta ha allertato il servizio di vigilanza e la Polizia di Stato. Intorno alle 10:30, gli agenti del Posto Fisso di Polizia dell’ospedale, grazie alla descrizione fornita, sono riusciti a individuare rapidamente il sospettato mentre tentava di allontanarsi frettolosamente dalla struttura.
Fermato e sottoposto a perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso del portafogli sottratto, contenente il denaro e i documenti della vittima, a cui è stato immediatamente restituito. Tuttavia, la vicenda non si è conclusa con una semplice denuncia per furto: durante gli accertamenti di rito, la Polizia ha scoperto che il 49enne era destinatario di un provvedimento di esecuzione della pena.
Di conseguenza, oltre alla denuncia per il furto appena commesso, l’uomo è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale, dove sconterà la pena prevista dal provvedimento giudiziario a suo carico.
Un episodio che, oltre a dimostrare l’efficacia dei controlli di sicurezza all’interno del nosocomio, mette in evidenza l’importanza della presenza della Polizia di Stato negli ospedali, garantendo tutela ai pazienti e tempestività nell’intervento contro episodi di microcriminalità.
