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Il rinnovamento del gambling italiano: la Generazione Z alla conquista del mercato

Il gambling riprende a correre, insomma, con dati e statistiche che fanno comunque ben sperare sull’immediato futuro. Anche perché il presente, per rimanere sui numeri, è quello di un incasso di 10 miliardi nelle casse erariali

Torna a stabilizzarsi la spesa del gioco d’azzardo: 19 miliardi e 600 milioni di euro, con una crescita del 2% sul 2019 e addirittura del 28% rispetto al 2021. Il gambling riprende a correre, insomma, con dati e statistiche che, se non parlano ancora di un ritorno all’era pre Covid 19, fanno comunque ben sperare sull’immediato futuro. Anche perché il presente, per rimanere sui numeri, è quello di un incasso di 10 miliardi nelle casse erariali. 

Merito di un nuovo pubblico, di un nuovo utente medio della filiera del gioco pubblico, più giovane, più moderno, più amante della tecnologia. È il profilo stilato dall’ultima ricerca di Nomisma, che ha diviso la platea dei giocatori in tre grandi gruppi: la Gen Z, gli adulti e la Silver Age, ovvero coloro che superano i 65 anni. Se la fascia più rappresentata è quella mediana, c’è da registrare il 42% di utenti under30, che si concentrano in particolare tra Lombardia, Campania, Lazio e Emilia-Romagna. Dati in crescita anche per la Puglia, dove il numero di utenti che giocano alle slot è aumentato del 15%. 

Numeri che trovano un’immediata corrispondenza nella crescita dei casinò online italiani, che crescono dell’8% rispetto al 2021 e, stando alla rilevazione di Egamingmonitor.com, vantano un’offerta di oltre 28 mila giochi provenienti da quasi 400 aziende. Si lanciano sempre più slot online: 6.780 nel 2021, vale a dire 550 nuovi titoli al mese, rispetto ai 470 del 2021. E sono proprio questo tipo di giochi a raccogliere la fetta più importante di pubblico: l’87% dei giocatori sceglie infatti le slot online. Altri dati importanti sono poi quelli delle rilevazioni Istat, che spiegano come nel 2021 ogni famiglia italiana abbia speso in media 34 euro l’anno per scommesse e giochi d’azzardo, vale a dire 2 euro e 85 centesimi al mese. Cambio di passo del Nord, che supera il meridione (3,03 euro mensili contro i 2,31 del Mezzogiorno) anche se sul dato pesano le restrizioni ancora in essere per la filiera fisica nel 2021. Per l’anno scorso e soprattutto per quello presente, i dati parlano invece di una crescita, tanto del segmento terrestre quanto per quello online. Una nuova crescita trainata da un nuovo pubblico, per un periodo finalmente felice per tutto il gambling italiano.

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