Il consigliere pentastellato critica la bozza che aumenta le concessioni ai privati: «Il mare è un bene pubblico, va tutelato. Serve uno stop immediato e lasciare le decisioni al prossimo governo regionale»
«Quello che leggiamo oggi sul piano delle coste merita i dovuti approfondimenti, per cui ci interfacceremo con gli uffici e la commissione referente». Così Cristian Casili, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, interviene sulla bozza del nuovo Piano regionale delle coste che, secondo le prime anticipazioni, prevede un aumento dal 40% al 50% della percentuale di demanio marittimo affidato ai privati. Una scelta che – come sottolinea Casili – ha già sollevato le critiche dell’ANCI e delle principali associazioni ambientaliste.
«La risorsa mare è un bene prezioso – afferma – ed è necessario garantire il corretto equilibrio tra salvaguardia ambientale, paesaggistica, libera fruizione e sviluppo turistico. Aumentare le concessioni ai privati va nella direzione opposta e rischia di compromettere habitat delicatissimi».
Il consigliere ricorda anche la battaglia condotta per la tutela dei cordoni dunali, su cui denuncia l’assenza di riferimenti nella bozza: «È grave che non si parli della cabina di regia regionale promessa per la loro tutela. Sono stato promotore dell’emendamento che ha portato all’abrogazione dell’articolo 66 della legge di Bilancio 2022, che consentiva l’inclusione dei cordoni dunali nelle concessioni demaniali. Abbiamo anche chiesto più fondi ai Comuni per interventi di conservazione, perché si tratta di ecosistemi fondamentali per contrastare l’erosione costiera».
Casili, infine, solleva un tema politico e istituzionale: «Sappiamo bene che la legge regionale 17/2015 non è stata pienamente attuata e che molti Comuni non hanno ancora adottato il loro piano comunale delle coste, ma snaturare ora la norma sarebbe un errore. A pochi mesi dalla fine della legislatura, in piena campagna elettorale, non è il momento per intervenire su questioni tanto delicate. Il paesaggio non può diventare merce di scambio politico. Per questo chiederemo uno stop immediato a questa e ad altre iniziative scellerate».