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Due feriti gravi per armi da fuoco nel leccese: il Vito Fazzi risponde con professionalità e rapidità

Due episodi drammatici tra Otranto e Casalabate: la donna colpita dal marito è in Terapia Intensiva. Salvato un uomo con lesioni gravi al collo. Il DG Rossi: «La chirurgia vascolare ha fatto la differenza

Due gravi episodi di violenza hanno messo alla prova, negli ultimi giorni, la prontezza e la competenza delle strutture sanitarie del Vito Fazzi di Lecce. Due casi distinti, ma accomunati dalla brutalità dei fatti e dalla complessità degli interventi d’emergenza che si sono resi necessari per salvare vite umane.

La prima vicenda riguarda la donna colpita da un colpo d’arma da fuoco sparato dal marito, che si è poi tolto la vita, nella mattinata di avantieri a Otranto. La paziente è attualmente ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Terapia Intensiva diretto dal dott. Giuseppe Pulito.

A poche ore di distanza, il nosocomio leccese si è trovato a gestire un secondo intervento di altissima criticità. Un uomo, ferito al collo da un proiettile nella marina leccese di Casalabate, è arrivato al Pronto Soccorso del Vito Fazzi – diretto dalla dott.ssa Marinella Marrazzi – con una grave emorragia e una lesione al polmone sinistro.

Il paziente è stato immediatamente sottoposto a drenaggio dell’emotorace e ad un delicatissimo intervento di ricostruzione vascolare, reso necessario dalla lacerazione dei vasi del collo provocata dal colpo d’arma da fuoco. L’operazione è stata eseguita con successo dal team multidisciplinare composto dai chirurghi vascolari prof. Marone e dott. Leo, dall’otorinolaringoiatra dott. Arra e dalle anestesiste dott.sse Madia, Mazzotta ed Epifani. Il paziente è stato poi trasferito in Terapia Intensiva per il monitoraggio post-operatorio e si trova in condizioni stabili.

«Ringrazio tutti gli operatori coinvolti in questi interventi estremamente complessi – ha dichiarato il Direttore Generale della ASL di Lecce, Stefano Rossi – per la professionalità dimostrata di fronte a fatti di cronaca drammatici e violenti. L’introduzione della chirurgia vascolare, tanto attesa, e il lavoro di squadra multidisciplinare hanno rappresentato un elemento decisivo nella gestione delle emergenze e nella tutela della vita dei pazienti».

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