Dal 13 gennaio al 18 aprile, oltre 28.000 controlli su scarichi idrici, rifiuti e inquinamento marino: 549 illeciti contestati, 151 sequestri e sanzioni per oltre 1,3 milioni di euro. In Puglia, rilievo per il sequestro di uno stabilimento a Monopoli e controlli a tappeto su autolavaggi irregolari nel Gargano
Si è conclusa con numeri imponenti e risultati di grande rilevanza l’operazione nazionale di polizia ambientale “Oro Blu”, promossa dal Comando Generale della Guardia Costiera attraverso il Centro di Controllo Nazionale Ambiente. L’attività, avviata il 13 gennaio e conclusasi il 18 aprile, ha avuto come obiettivo primario la tutela dell’ambiente marino-costiero e il contrasto degli illeciti legati agli scarichi idrici e alla gestione dei rifiuti.
L’operazione si è articolata in due fasi: una iniziale ricognitiva, per individuare gli obiettivi sensibili, seguita da un’intensa attività operativa di ispezione e campionamento in tutto il territorio nazionale. Le ispezioni hanno interessato siti produttivi potenzialmente inquinanti, tra cui cantieri navali, impianti portuali, aziende di trasformazione alimentare, lavanderie, piscine, attività di ristorazione e strutture alberghiere, nonché depuratori comunali.
Nel complesso, sono stati effettuati 28.346 controlli: 6.749 su scarichi idrici, 12.070 sul ciclo dei rifiuti (con circa 400 tonnellate di rifiuti sottoposti a verifica), 9.527 per l’individuazione di fonti di inquinamento marino, 4.053 contro l’abusivismo demaniale e 1.111 all’interno delle Aree Marine Protette.
L’operazione ha portato alla contestazione di 549 illeciti ambientali: 226 di natura amministrativa (con sanzioni per oltre 1.335.000 euro) e 323 penali, con 151 sequestri tra impianti irregolari e aree demaniali occupate abusivamente.
In Puglia, l’attività è stata diretta dal Centro di Coordinamento Ambientale Marino di Bari e ha visto la Guardia Costiera impegnata in un capillare lavoro di ispezione lungo tutto il territorio regionale. Tra gli interventi più rilevanti, il sequestro di un impianto industriale di 10.000 mq alla periferia di Monopoli, adibito al trattamento dell’alluminio. La struttura, priva della necessaria Autorizzazione Integrata Ambientale, scaricava abusivamente acque reflue e rifiuti liquidi contenenti sostanze pericolose come acidi, immettendoli nel suolo e nelle acque di falda, e accumulava rifiuti speciali in modo incontrollato.
Degni di nota anche i controlli condotti nel Gargano, dove la Guardia Costiera di Manfredonia e Vieste ha ispezionato tre autolavaggi nei comuni di Monte Sant’Angelo, Manfredonia e Vieste. In due casi è stata riscontrata l’assenza totale di autorizzazioni allo scarico in pubblica fognatura, mentre in un altro è emerso che il titolo autorizzativo risultava scaduto.
A sottolineare l’importanza dell’operazione è stato l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, Comandante generale della Guardia Costiera, che ha parlato di «uno sforzo operativo condotto nei mesi invernali» e di «un impegno strategico nella difesa dell’ambiente marino e costiero, patrimonio naturale, sociale ed economico del Paese».
Solo nel 2024, ha ricordato Carlone, la Guardia Costiera ha già effettuato oltre 140.000 controlli ambientali, sanzionando fonti inquinanti e contribuendo alla tutela delle aree di balneazione, cruciali per l’economia di molte realtà territoriali.
Con l’operazione “Oro Blu”, la Guardia Costiera ribadisce il proprio ruolo centrale nella lotta agli illeciti ambientali, confermando un presidio costante e capillare al servizio della legalità e della tutela dell’ambiente.