Nelle Commissioni consiliari riunite oggi in Regione, riflettori puntati sulla valorizzazione del pedagogista nelle scuole, sull’istituzione dell’Osservatorio regionale per l’autismo e sull’approvazione del disegno di legge per il rafforzamento del Terzo Settore
Giornata intensa oggi nel Consiglio regionale della Puglia, dove si sono riunite le Commissioni VI e III per affrontare temi di grande rilevanza in ambito scolastico, sanitario e sociale. Dal riconoscimento del ruolo del pedagogista nelle scuole alla creazione di un Osservatorio sull’autismo, passando per il rafforzamento normativo del Terzo Settore: il dibattito si è acceso attorno a tre direttrici fondamentali, con interventi trasversali e aperture istituzionali, ma anche con il riaffiorare di alcune criticità non ancora superat
Pedagogista a scuola: la VI Commissione apre il confronto
Su proposta del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini, la VI Commissione, presieduta da Lucia Parchitelli, ha ospitato un’audizione incentrata sulla figura del pedagogista nelle scuole pugliesi. Obiettivo dichiarato: valorizzare una professionalità strategica per l’educazione e l’inclusione, che però oggi risulta marginale o del tutto assente nelle istituzioni scolastiche.
Nel suo intervento, Perrini ha evidenziato la necessità di rivedere la normativa vigente per integrare stabilmente il pedagogista nei contesti scolastici e rispondere così ai bisogni educativi emergenti: «Abbiamo bisogno di ascoltare il territorio e costruire una scuola capace di affrontare le nuove sfide culturali e formative».
A dare riscontro è stata la dirigente regionale Barbara Loconsole, intervenuta per conto dell’Assessorato all’Istruzione, che ha ammesso come il confronto tecnico su questo tema sia finora mancato: «Per la figura dello psicologo nelle scuole siamo partiti, ma sul pedagogista bisogna ancora avviare un dialogo concreto con gli esperti». La dirigente ha ricevuto mandato dall’assessore Leo per raccogliere proposte e valutazioni che saranno trasmesse all’Ufficio scolastico regionale, anche in vista della possibile istituzione di un servizio regionale o di unità strutturali a livello provinciale. Entro breve sarà presentato alla Commissione un elenco di soggetti qualificati con cui aprire un tavolo operativo.
Osservatorio per l’autismo: ok in Commissione Sanità
Sempre oggi, la III Commissione – presieduta da Mauro Vizzino – ha dato parere favorevole alla proposta di legge del consigliere Perrini per l’istituzione dell’Osservatorio regionale per le persone pugliesi con disturbo dello spettro autistico. Un’iniziativa accolta con favore da gran parte dei commissari, anche se non sono mancate riserve sull’effettiva implementazione.
Perrini ha ribadito che l’Osservatorio nasce per rispondere alla crescente diffusione dell’autismo – con un caso ogni 77 bambini – e all’attuale difficoltà del sistema sanitario regionale nel gestire le prese in carico: «Dobbiamo dare un segnale forte, concreto e operativo alle famiglie, alle associazioni e ai territori».
L’organismo, senza costi aggiuntivi per il bilancio regionale, sarà composto da rappresentanti sanitari, istituzionali e del mondo associativo, con l’impegno di produrre annualmente un rapporto al Consiglio e formulare proposte per migliorare prevenzione, diagnosi e assistenza.
Il consigliere Marco Galante si è astenuto, auspicando ulteriori approfondimenti prima del passaggio in Aula, per evitare sovrapposizioni con altre strutture esistenti e per non lanciare «messaggi fuorvianti sulla reale capacità della Regione di intervenire». Tuttavia, è stato condiviso un impegno trasversale per monitorare periodicamente lo stato dei servizi per l’autismo e per potenziare concretamente i percorsi di cura.
Via libera al disegno di legge sul Terzo Settore
Tra i punti centrali della giornata, anche l’approvazione unanime da parte della III Commissione del disegno di legge regionale “Disposizioni in materia di promozione dell’attività degli enti di Terzo settore”. Il testo, articolato in cinque Titoli, intende rafforzare il ruolo degli ETS nel rapporto con la pubblica amministrazione, favorendo co-programmazione, co-progettazione e valorizzazione di beni e servizi.
Una norma che punta a rendere più efficace la collaborazione tra Regione, Comuni ed enti del no profit, in coerenza con la riforma nazionale del Terzo Settore. Si stima che in Puglia siano attivi oltre 8.400 enti tra associazioni, fondazioni, imprese sociali e cooperative, impegnati in settori strategici come cultura, assistenza, protezione civile, sport e inclusione sociale.
Particolarmente rilevante l’istituzione di un Tavolo regionale del Terzo Settore e di un Osservatorio con funzione di monitoraggio, analisi e proposta sulle politiche pubbliche in materia. La legge prevede anche la redazione di Linee guida e percorsi formativi per enti locali e operatori del settore, a supporto di una governance partecipativa e inclusiva.
Il caso Aress e la continuità dell’Osservatorio delle Politiche Sociali
Non sono mancati momenti di tensione nel corso della giornata. Su richiesta del consigliere Antonio Paolo Scalera, è stata discussa in Commissione la mancata proroga dei contratti a due unità assunte da Aress per supportare l’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali. Nonostante la disponibilità di fondi e la formazione acquisita, i due lavoratori non sono stati confermati, suscitando le proteste di Scalera: «Non è accettabile sacrificare la continuità per mere scelte amministrative. Chiederò nuove audizioni per fare chiarezza».
I dirigenti regionali hanno spiegato che la selezione del nuovo personale dipenderà da graduatorie più recenti e specifiche, ma la vicenda resta aperta e alimenta interrogativi su come la Regione gestisca la continuità amministrativa e le competenze già acquisite.
Quella di oggi è stata una giornata che ha messo a fuoco, con rara sincronia, alcune delle questioni più sensibili per il presente e il futuro della comunità pugliese: il ruolo dell’educazione come strumento di crescita civile, la cura e l’inclusione delle persone più fragili, la valorizzazione di un Terzo Settore vitale per coesione sociale e sviluppo sostenibile.
Resta ora da capire se ai buoni propositi seguiranno atti concreti e tempestivi. Le risorse, le competenze e il tempo non sono infiniti: trasformare l’ascolto in azione sarà la vera sfida per la Regione.