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Margherita di Savoia, arrestato 35enne per maltrattamenti ed estorsione alla compagna

L’uomo, già pregiudicato, avrebbe sottoposto la convivente – anche davanti alla figlia di 5 anni – a quotidiane aggressioni fisiche e morali. Fondamentale la denuncia della vittima. I Carabinieri eseguono la misura cautelare in carcere su disposizione del Gip di Foggia

Un uomo di 35 anni, residente a Margherita di Savoia e con precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri nella mattinata di venerdì 4 aprile con l’accusa di maltrattamenti contro familiari ed estorsione ai danni della compagna convivente. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica

Secondo quanto ricostruito dai militari della Stazione di Margherita di Savoia, che hanno condotto le indagini sotto il diretto coordinamento della magistratura foggiana, i comportamenti violenti da parte dell’uomo sarebbero cominciati a partire dal febbraio 2024, configurando una vera e propria spirale di sopraffazione e minaccia. Le vessazioni – quasi quotidiane – avrebbero incluso aggressioni fisiche, ingiurie, umiliazioni e continue richieste di denaro, accompagnate da minacce di morte.

I maltrattamenti sarebbero avvenuti anche in presenza della figlia di soli 5 anni, costretta ad assistere alle violenze del padre sulla madre. Una situazione di terrore quotidiano che avrebbe ridotto la donna in uno stato di soggezione psicologica e costante paura per la propria incolumità.

Determinante, ai fini dell’indagine, è stata la denuncia della vittima, formalizzata circa una settimana fa. Proprio nei giorni precedenti all’arresto, l’uomo si sarebbe reso responsabile di un nuovo grave episodio di violenza, scatenato dal rifiuto della compagna di esaudire una delle sue richieste economiche.

L’indagato, dopo le formalità di rito, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Foggia, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

È bene ricordare che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che la colpevolezza dell’indagato dovrà essere accertata in sede processuale, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza e del contraddittorio tra le parti.

L’ennesimo drammatico episodio di violenza domestica conferma l’urgenza di strumenti di tutela efficaci per le vittime e l’importanza di denunciare situazioni di sopruso, affinché la giustizia possa intervenire tempestivamente.

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