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A Veglie la festa di San Giovanni Battista, patrono della città

A Veglie, storico centro del nord Salento, è custodita e venerata, già dalla metà del 1700, una delle poche statue di San Giovannino: opera lignea in stile barocco

Festa grande a Veglie dove dal 23 al 25 giugno tornano le celebrazioni in onore del Santo patrono, San Giovanni Battista, tra i più venerati nel mondo e unico Santo di cui si festeggia la nascita, qui raffigurato bambino nella preziosa opera lignea in stile barocco, di scuola napoletana, custodita dal 1700 dalla comunità vegliese – una delle poche testimonianze pugliesi di San Giovannino.

Saranno tre giornate di devozione e tradizione, tra antichi riti e qualche novità, grazie al programma realizzato da Pro loco APS, Amministrazione comunale e Parrocchia, in collaborazione con PugliArmonica.

A Veglie (Le), storico centro del nord Salento, è custodita e venerata, già dalla metà del 1700, una delle poche statue di San Giovannino: opera lignea in stile barocco, di scuola napoletana, raffigura in versione bambino uno dei Santi più venerati al mondo, unico, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra la nascita terrena (24 giugno). Si presenta come un putto nudo con un agnello ai piedi.

Il culto di S. Giovanni Battista a Veglie si fa risalire a diversi secoli fa, quasi certamente a prima del 1400.

La statua del santo veniva trasportata una volta all’anno, in processione, dal feudo di Veglie a quello della vicina Salice Salentino, dove esisteva una chiesetta dedicata a Santa Elisabetta, madre di San Giovanni, che così, in processione andava a trovare la mamma. Si narra che un anno, la statua, giunta la processione al confine dei due paesi, divenne talmente pesante da impedire di procedere oltre. Tornando indietro, la statua si rivelò nuovamente più leggera, tanto che gli abitanti di Veglie si convinsero che il santo voleva rimanere nel loro territorio e lo elessero così patrono del paese. Di certo la Chiesa Matrice di Veglie fondata tra il XV e XVI secolo era già sotto il titolo di San Giovanni Battista.

La comunità gli dedica da sempre grandi festeggiamenti, sia religiosi che civili. Una vera e propria festa popolare animata da luminarie, complessi bandistici e fuochi d’artificio.

Dal 23 al 25 giugno 2024 sarà di nuovo festa grande a Veglie: tre giornate di devozione e tradizione, tra antichi riti e qualche novità, grazie al programma realizzato da Pro loco Veglie, Amministrazione Comunale e Parrocchia San Giovanni Battista e Irene, quest’anno con la collaborazione di PugliArmonica, con il Patrocinio della Provincia di Lecce – Salento d’Amare.

Si condenseranno i tratti più tipici della ricorrenza, con grande attenzione all’aspetto religioso, ma anche di tradizione, con la presenza di numerosi momenti bandistici, con la storica formazione vegliese e da Bracigliano (Sa). Sarà una festa di devozione ma anche divertimento, con l’obiettivo di far giungere a Veglie avventori appassionati delle più tipiche atmosfere delle feste patronali. Ad arricchire il programma: musica popolare con i Tarantarneo, spettacolo musicale “Nostalgia 90” e, nel giorno della festa, la novità dell’aperitivo patronale, voluto per attualizzare la tradizione e riavvicinare la comunità e soprattutto i giovani al rituale appuntamento con i matinée musicali, con la banda.

Si parte domenica 23 giugno con il 2° Trofeo di tiro con l’arco “San Giovanni” (a cura dell’associazione Archery club Veglie). Nelle tre giornate in via San Giovanni sarà allestita “La via dell’Arte”, mostra diffusa nel centro storico a cura degli artisti ed artigiani di Veglie.

SAN GIOVANNI DIVINITA’ AGRICOLA

San Giovanni Battista battezzò Gesù nelle acque del fiume Giordano, morì martirizzato ed è chiamato il “Precursore” perché annunciò la venuta di Cristo. Celebre l’episodio in cui sussultò di gioia nel grembo della madre, Elisabetta, quando ricevette la visita di Maria. Cristo stesso lo definì «il più grande tra i nati da donna».

Al culto di San Giovanni sono legati alcuni antichi riti di origine rurale ed agraria, come l’inaugurazione religiosa della mietitura e la purificazione attraverso l’acqua per far crescere abbondanti messi e allontanare malanni e impurità. A Veglie, paese prettamente agricolo e rurale, si rammentano le intercessioni e le processioni in onore del santo in tempi di siccità, carestia e calamità naturali.

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