Nardò scala quattro posizioni nella classifica delle destinazioni pugliesi più visitate, passando dalla ventesima alla sedicesima. La crescita è certificata da un aumento significativo di arrivi e presenze, superando mete come Alberobello e San Giovanni Rotondo
La città di Nardò si trova tra le prime 20 città della Puglia tra le più visitate, soprattutto grazie al turismo dell’ultimo anno. Questa novità è stata certificata dall’approfondimento scientifico realizzato dall’Osservatorio Turistico della Regione Puglia, presentato da Pugliapromozione nei giorni scorsi alla Fiera TTG di Rimini.
I numeri riportati dall’Osservatorio sono relativi ai mesi di quest’anno fino ad agosto dello stesso. Mesi in cui la Puglia ha registrato un aumento di arrivi e presenze, con una forte crescita dei flussi internazionali. In particolare, per Nardò si è passati da 50.205 a 57.616 arrivi, ovvero il numero di persone ospitate nelle strutture ricettive, e da 288.236 a 307.608 presenze, ovvero il numero di notti trascorse in quelle strutture.
Questi dati portano Nardò a salire alla sedicesima posizione della classifica, superando città come Alberobello e San Giovanni Rotondo e ponendosi al pari di altre mete come Rodi Garganico e Polignano a Mare. A dirsi soddisfatto è l’assessore al Turismo e Marketing
territoriale, Giuseppe Alemanno, il quale ha dichiarato:
«Questi dati certificano in maniera oggettiva la crescita del turismo neretino e la bontà delle scelte strategiche degli ultimi anni. Abbiamo scelto consapevolmente di fare di Nardò una meta turistica lenta ed esperienziale, prediletta ad esempio da chi viaggia lungo i percorsi ciclopedonali, in cui genuinità e identità fanno la differenza e in cui ovviamente contano molto il patrimonio culturale e quello naturalistico».
L’avanzamento in classifica è una risposta concreta che dimostra la capacità della città di intercettare le nuove tendenze del mercato, in particolare la crescente domanda di destagionalizzazione. Come sottolineato dall’Assessore Alemanno, questo è un passo in avanti nei confronti dell’economia, che porta sicuramente un ritorno per tutto il territorio neretino.









