L’ASL Bari lancia un progetto pilota per portare visite specialistiche, competenze e telemonitoraggio a domicilio per i malati di Parkinson e disturbi del movimento. L’iniziativa, coordinata dal Dott. Misceo, punta a garantire continuità clinica, tempestività di risposta e migliore qualità di vita, riducendo gli accessi ospedalieri
Il progetto pilota è stato avviato dall’Unità operativa di Neurologia dell’Ospedale San Paolo di Bari, in collaborazione con il Dipartimento di assistenza territoriale dell’ASL. L’iniziativa, partita ufficialmente a ottobre, mira a rivoluzionare l’assistenza alle persone affette da malattia di Parkinson e disturbi del movimento, portando visite specialistiche, competenze mediche e tecnologie direttamente nelle loro abitazioni.
Un cambiamento che risponde ai bisogni delle persone fragili, spesso impossibilitate a recarsi in ospedale per ricevere le cure di cui hanno bisogno. Il progetto prevede visite domiciliari programmate da parte di neurologi, infermieri e tecnici, in sinergia con fisiatri, geriatri e cardiologi, a cui seguirà una fase di telemonitoraggio per il controllo a distanza dei parametri clinici.
A coordinare il progetto è il dottor Salvatore Misceo, responsabile della Neurologia del San Paolo. «Negli anni – spiega – abbiamo costruito una solida collaborazione con i distretti socio-sanitari e le unità di riabilitazione. Questa sinergia ci ha già permesso di portare l’ospedale a casa dei pazienti con interventi tempestivi e mirati. Oggi vogliamo fare un passo in più: rafforzare questa rete con un modello che garantisca continuità clinica, tempestività di risposta e, soprattutto, qualità della vita».
La nascita del progetto
Il progetto attuale si basa sull’esperienza del 2022. Durante l’anno il team di Neurologia aveva effettuato prestazioni domiciliari di elettroencefalografia su pazienti affetti da epilessia e gravi esiti neurologici. I risultati furono evidenti con un miglioramento dell’assistenza e una riduzione degli accessi impropri in ospedale.
Oggi, quella sperimentazione si evolve in un vero e proprio percorso strutturato per i pazienti con Parkinson. Molti di questi pazienti, soprattutto nelle fasi avanzate, necessitano di cure complesse, sono tutti trattamenti che richiedono un’attenta e costante attenzione da parte di specialisti.
Uno dei vantaggi più significativi del nuovo approccio è la possibilità di osservare il paziente nel proprio ambiente quotidiano. Questo permette di poter avere informazioni cliniche più accurate e di tarare meglio gli interventi, portando un’assistenza più personalizzata ed efficace.
Il progetto prevede anche un percorso diagnostico-terapeutico integrato all’interno dell’Ospedale San Paolo. Qui si effettueranno esami di laboratorio, neuroimaging, indagini di medicina nucleare e valutazioni multidisciplinari.
Quella dell’ASL Bari è una scommessa sul futuro della sanità territoriale, che si fa più vicina, più umana e più efficiente. Se i risultati continueranno a confermare le attese, il modello del San Paolo potrebbe presto essere replicato in altre realtà del territorio regionale e nazionale.









