Sentenza favorevole all’amministrazione comunale nella causa contro lo Stato Italiano. Il Tribunale ha dichiarato infondata la richiesta di rivalsa per i 46 milioni di euro pagati dallo Stato ai proprietari dei suoli confiscati. Il Comune di Bari non è responsabile della confisca e non deve restituire alcuna somma
Il Tribunale di Bari ha accolto l’istanza del Comune di Bari nella controversia contro lo Stato Italiano sulla vicenda Punta Perotti, stabilendo che l’ente locale non è responsabile della confisca dei suoli e quindi non deve risarcire lo Stato per i 46 milioni di euro corrisposti ai proprietari.
La causa era stata intentata dall’amministrazione comunale per contestare la pretesa dello Stato di rivalersi sul Comune per gli oneri finanziari sostenuti in seguito alle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte E.D.U.) del 2009 e del 2012. Tali decisioni avevano condannato l’Italia al risarcimento dei proprietari dei suoli confiscati, ma secondo il Tribunale di Bari il Comune non ha alcuna responsabilità nel danno subito dai titolari dei terreni.
La sentenza ha chiarito che il Comune di Bari ha avuto un ruolo limitato alla sola fase di rilascio delle autorizzazioni edilizie e non ha alcuna colpa nella confisca dei beni, disposta dalla Corte di Cassazione nel 2001. L’ente locale, dunque, è estraneo alla decisione della confisca, che è stata il motivo della condanna dell’Italia da parte della Corte Europea.
Con questa pronuncia, il Comune di Bari evita di dover restituire una somma ingente e vede riconosciuta la propria estraneità alla vicenda, segnando un importante precedente nella gestione delle controversie tra enti locali e Stato in materia di confische e risarcimenti.