L’ex segretario generale della CISL entra nel governo come indipendente. Focus su coesione, PNRR e ZES unica per rilanciare il Mezzogiorno
Luigi Sbarra è il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud. La nomina, ufficializzata dal Consiglio dei ministri e seguita dal giuramento al Quirinale, assegna a una figura di lungo corso nel mondo sindacale un ruolo centrale nelle politiche per il rilancio del Mezzogiorno. La delega, rimasta finora in capo alla premier Giorgia Meloni dopo l’uscita di Raffaele Fitto, torna così ad avere una guida dedicata.
Calabrese, classe 1960, Sbarra ha alle spalle una vita nella CISL, culminata nel ruolo di segretario generale dal 2021 al 2025. È stato protagonista di importanti battaglie sindacali, in particolare nel contrasto al caporalato e nella promozione della legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese, approvata di recente dal Parlamento.
«Il mio impegno sarà massimo – ha dichiarato Sbarra – per contribuire al rafforzamento dei processi di crescita, sviluppo, coesione e occupazione nel Mezzogiorno, colmando i divari storici e valorizzando le opportunità disponibili, a partire dalle risorse del PNRR, dagli Accordi di Coesione e dall’attuazione della ZES Unica».
La presidente Meloni ha definito la nomina un segnale chiaro: «Vogliamo continuare a rafforzare l’occupazione nel Mezzogiorno, che è stato la locomotiva d’Italia negli ultimi anni, crescendo più della media nazionale».
Tra i primi a commentare positivamente la nomina anche l’on. Dario Iaia, deputato di Fratelli d’Italia e presidente provinciale del partito a Taranto, che ha definito Sbarra «uomo del Sud dalla comprovata competenza, interlocutore valido e costruttivo su temi strategici per lo sviluppo del Paese».
Non sono mancate, tuttavia, le polemiche da parte delle opposizioni, che vedono nella nomina un presunto “premio” per l’atteggiamento dialogante tenuto da Sbarra nei confronti dell’esecutivo nei suoi anni da sindacalista. Critiche che non scalfiscono il profilo di una figura da sempre attenta al dialogo sociale e ai temi del lavoro, ora chiamata a misurarsi con una delle sfide più complesse e urgenti del Paese.