spot_img

Sanità pugliese tra emergenze e incertezze: i nodi irrisolti della Commissione Sanità

Dal rischio chiusura del Centro “Marco Cavallo” alla mancata contrattualizzazione della “Casa del Sorriso”, fino ai problemi di personale nella Centrale Operativa del 118 di Taranto: le audizioni della Commissione Sanità rivelano criticità irrisolte e richieste di intervento immediato

Una seduta intensa quella della Commissione Sanità, presieduta da Mauro Vizzino, che ha visto al centro del dibattito diverse questioni cruciali per il sistema sanitario pugliese. Tra le problematiche più urgenti: la possibile chiusura del Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavallo” a Latiano, la mancata contrattualizzazione del Centro diurno socioeducativo e riabilitativo “La Casa del Sorriso” di Cassano delle Murge e la carenza di personale amministrativo nella Centrale Operativa 118 di Taranto.

Centro “Marco Cavallo”: 17 anni di attività a rischio chiusura

La situazione del Centro “Marco Cavallo” di Latiano è appesa a un filo. Dal 2008, il centro ha operato con continue proroghe, l’ultima delle quali – concessa dall’ASL di Brindisi il 27 febbraio 2025 – è stata rigettata dall’Associazione “180amici Puglia APS”, che l’ha definita incongruente e inaccettabile, prevedendo una proroga di soli 15 giorni fino al 15 marzo 2025. Da quella data, i lavoratori rischiano il licenziamento e il centro la chiusura definitiva.

Durante l’audizione, il direttore generale dell’ASL Brindisi, la FP CGIL Brindisi e il presidente del Centro “Marco Cavallo” hanno ripercorso la storia del progetto, evidenziando le difficoltà nel rendere stabile una realtà che, pur riconosciuta come modello di integrazione e supporto psichiatrico, è rimasta bloccata in una dimensione “sperimentale” per quasi due decenni.

Il presidente del centro, Carlo Minervini, ha chiesto un’anticipazione delle risorse per garantire continuità lavorativa ai Soci Esperti Per Esperienza (SEPE), figura chiave del progetto. Tuttavia, la dirigente regionale Elena Memeo ha ribadito la necessità di rispettare le normative sulla gestione dei centri socio-sanitari e ha segnalato che i fondi destinati alla salute mentale, pari a 1,2 milioni di euro per tutta la regione, vedrebbero assegnati a Brindisi solo 200 mila euro, insufficienti per garantire stabilità al centro.

Per cercare una soluzione, la Commissione ha deciso di aggiornarsi al 2 aprile, con l’obiettivo di coinvolgere il Dipartimento Welfare e verificare la possibilità di reperire risorse dal settore socio-sanitario.

“Casa del Sorriso”: senza contratto e senza risorse

Un’altra emergenza riguarda il Centro diurno socioeducativo e riabilitativo “La Casa del Sorriso” di Cassano delle Murge, gestito dalla Cooperativa Sociale Videca Onlus. Nonostante l’accreditamento per 30 posti ottenuto nel marzo 2024, il centro non ha ancora ricevuto la contrattualizzazione da parte dell’ASL Bari.

Questo significa che, pur operando nel rispetto delle normative, il centro non ha accesso ai fondi sanitari necessari per coprire il 70% dei costi di gestione, con gravi conseguenze per le famiglie degli utenti e per il personale impiegato.

Il consigliere regionale Renato Perrini ha denunciato la situazione, sottolineando come le famiglie abbiano già manifestato pubblicamente e inviato richieste d’intervento. Anche i legali della cooperativa, Luigi Paccione e Giuseppe Polignano, hanno formalmente diffidato Regione e ASL affinché si arrivi a una soluzione immediata.

La dirigente dell’ASL Bari, Angela Ilaria Zingaro, ha risposto spiegando che il ritardo nella contrattualizzazione è dovuto a vincoli normativi e alla mancata inclusione del centro nelle risorse stanziate a febbraio 2024. Tuttavia, la dirigente regionale Elena Memeo ha confermato che l’intenzione del governo regionale è di contrattualizzare tutte le strutture accreditate, compresa la “Casa del Sorriso”, aprendo alla possibilità di un accordo che copra anche i costi del 2024.

118 Taranto: il concorso per soccorritori a rischio per mancanza di personale amministrativo

A lanciare l’allarme sulla situazione della Centrale Operativa 118 di Taranto è stato il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (LPD).

Secondo Scalera, il concorso per 38 soccorritori, bandito lo scorso agosto e attualmente in fase di selezione, rischia di essere compromesso per l’assenza di personale amministrativo nella Centrale Operativa.

«La società IBS, che gestisce il concorso, ha chiesto ai candidati ammessi alla seconda prova di presentare entro il 28 aprile tutta la documentazione certificata dai responsabili delle Centrali Operative 118 delle province di appartenenza», ha spiegato Scalera.

Il problema? A Taranto, la Centrale Operativa 118 è priva di personale amministrativo, quindi non può rilasciare la certificazione necessaria, mettendo a rischio l’idoneità dei candidati locali.

Scalera ha richiesto un’audizione urgente in Commissione Sanità per interrogare la Direzione Strategica dell’ASL di Taranto e l’Amministratore Unico di Sanitaservice, al fine di trovare una soluzione immediata che eviti l’esclusione ingiustificata dei candidati tarantini.

Attesa di risposte concrete

La Commissione Sanità si è aggiornata su diversi fronti, ma le problematiche restano aperte. Mentre il futuro del Centro “Marco Cavallo” e della “Casa del Sorriso” dipende dalla capacità della Regione di reperire fondi, il nodo della Centrale 118 di Taranto è più burocratico che economico.

La speranza è che i prossimi incontri possano portare a soluzioni concrete prima che sia troppo tardi, garantendo continuità ai servizi e certezze ai lavoratori e agli utenti coinvolti.

- Advertisement -spot_img

Ultime Notizie

NOTIZIE CORRELATE