Tra gli arrestati figura il sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, che è stato portato in carcere, mentre i sindaci di Maglie, Ernesto Toma, e di Sanarica, Salvatore Sales, sono stati posti agli arresti domiciliari
Un’operazione della Guardia di Finanza di Lecce ha portato all’arresto di diverse figure politiche e imprenditoriali, accusate di aver manipolato appalti pubblici nel Salento. Tra gli arrestati figura il sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, che è stato portato in carcere, mentre i sindaci di Maglie, Ernesto Toma, e di Sanarica, Salvatore Sales, sono stati posti agli arresti domiciliari. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip Stefano Sala, sulla base di una richiesta della pm di Lecce, Maria Vallefuoco, che il 4 febbraio scorso aveva sottoposto 25 persone a interrogatorio preventivo.
L’indagine ha portato all’esecuzione di 16 misure cautelari, tra cui tre arresti in carcere, sette arresti domiciliari e sei misure interdittive. Tra gli arrestati ci sono anche il vicesindaco di Maglie, Marco Sticchi, e l’assessore di Sanarica, Andrea Strambaci. Le accuse ipotizzate includono corruzione (anche elettorale), falso, turbativa d’asta, frode nelle pubbliche forniture, truffa ai danni della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea, e, per gli imprenditori coinvolti, anche associazione a delinquere.
L’inchiesta ha rivelato che tra il 2016 e il 2022 sindaci e assessori avrebbero ottenuto favori e regali in cambio di appalti illegittimamente assegnati a due imprenditori. Uno di questi, Marco Castrignanò, è stato arrestato insieme all’ingegnere Maurizio Montagna, dirigente dell’ufficio tecnico di Botrugno e Rup di molti degli appalti contestati. Alcuni di questi appalti erano finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
L’indagine è partita come un filone separato di un’inchiesta precedente, ed è stata centrata su Castrignanò, un imprenditore di 49 anni, che gestiva diverse imprese tramite prestanome, familiari e dipendenti. Grazie alla complicità di funzionari pubblici, Castrignanò riusciva a sapere in anticipo su quali gare d’appalto avrebbe vinto. In cambio dei favori, l’imprenditore avrebbe offerto regali, lavori di ristrutturazione, addobbi floreali per il matrimonio del sindaco Toma, lavori di giardinaggio e supporto elettorale, specialmente durante le elezioni amministrative. Inoltre, sono emerse anche prove di corruzione con mazzette, registrate nel mese di aprile 2022.