«Colpire indiscriminatamente tutte le attività del centro con un’ordinanza che esclude i locali al di fuori della zona individuata non è una soluzione, ma solo una disparità di trattamento» dicono da FdI
«L’Amministrazione Episcopo sostiene che questo provvedimento servirà a contrastare la «malamovida», ma di quale movida parliamo? Se, come affermato, l’obiettivo è garantire maggiore sicurezza, svuotare il centro non significa renderlo più sicuro; al contrario, potrebbe lasciare spazio al degrado, spegnere la città e renderla meno vivibile. Dobbiamo intervenire, certo, ma con misure efficaci, non con divieti indiscriminati.
Sta per iniziare la stagione più mite e chi ha investito nel pagamento del suolo pubblico e nell’acquisto dei dehors rischia di subire gravi perdite economiche. Colpire indiscriminatamente tutte le attività del centro con un’ordinanza che esclude i locali al di fuori della zona individuata non è una soluzione, ma solo una disparità di trattamento. Se svuotiamo il cuore della città, non lo renderemo più sicuro, bensì lasceremo spazio al degrado. Il risultato? Una Foggia più spenta e insicura, dove commercianti e famiglie saranno le prime vittime di scelte sbagliate.
Eppure, alternative più efficaci esistono. Si poteva adottare un piano di sicurezza urbana basato su un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e dei neoassunti della Polizia Locale, invece di imporre nuovi divieti. Perché ancora una volta si sceglie la strada più semplice, invece di aprire un vero confronto con le associazioni di categoria per individuare soluzioni condivise?
Nel testo dell’ordinanza si fa riferimento a zone critiche già soggette al «Daspo urbano» e a operazioni straordinarie di controllo. Eppure, si sostiene che servano ulteriori restrizioni per migliorare la percezione della sicurezza. Ma non si può risolvere tutto con i divieti. Un approccio simile a quello adottato durante la pandemia di Covid-19, quando si impose la chiusura totale per tutelare la salute pubblica. Ma oggi? L’unico effetto certo di questa ordinanza sarà un danno economico e sociale.
Foggia ha bisogno di sicurezza, è ovvio, ma non a discapito della sua vitalità. Un cittadino che nella stagione calda vuole trattenersi all’aperto cosa dovrebbe fare? Rinunciare a vivere la città? La soluzione non è lo svuotamento del centro, bensì un serio confronto con le associazioni di categoria e l’attuazione di un piano di sicurezza urbana che non penalizzi indistintamente esercenti e residenti.»