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Foggia: familiari di Natasha Pugliese rinviati a giudizio per aggressione ai medici

Dopo la morte della giovane durante un intervento chirurgico, il padre, due fratelli, la sorella e lo zio sono accusati di lesioni, minacce e interruzione di pubblico servizio. A febbraio il processo

Sono stati rinviati a giudizio i cinque familiari di Natasha Pugliese, la 23enne di Cerignola deceduta il 4 settembre 2024 durante un intervento chirurgico al Policlinico di Foggia. Gli imputati – il padre, due fratelli, la sorella e lo zio della giovane – sono accusati di aver aggredito cinque medici dell’ospedale subito dopo aver appreso della morte della congiunta.

La decisione è stata presa durante l’udienza preliminare presieduta dal giudice Cecilia Massarelli, e il processo inizierà il 21 febbraio con rito ordinario. I reati contestati, su richiesta della pm Paola De Martino, includono lesioni personali, minacce e interruzione di pubblico servizio. Gli indagati sono rappresentati dall’avvocato Francesco Santangelo.

L’aggressione, ripresa in un video diventato virale, mostrava i medici e gli infermieri dell’ospedale barricarsi in una stanza per sfuggire alla furia dei parenti della ragazza. Natasha Pugliese era stata ricoverata il 18 giugno 2024 dopo essere stata investita da un’auto mentre si trovava in monopattino nei pressi dello stadio di Cerignola. Il giovane conducente del veicolo è indagato per omicidio stradale.

Parallelamente, un’inchiesta separata sulla morte della giovane coinvolge venti tra medici e operatori sanitari, attualmente indagati per omicidio colposo. L’autopsia sul corpo di Natasha non è stata ancora depositata, lasciando aperti interrogativi sul ruolo delle cure ricevute e sul loro eventuale impatto sul decesso.

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