Individuati nel quartiere San Girolamo, i sospettati si muovevano a bordo di un’auto con targhe false, equipaggiati con un jammer, armi e chiodi “anti-inseguimento”. Uno finisce in carcere, tre ai domiciliari. Indagini in corso
Travestiti con barbe e baffi finti, occhiali da sole, cappellini da baseball, e collegati tra loro tramite ricetrasmittenti nascoste negli abiti: si presentavano così i quattro uomini arrestati ieri mattina dalla Polizia di Stato di Bari, nell’ambito di una operazione di contrasto ai reati predatori nella zona di San Girolamo. I quattro, di 34, 38, 37 e 60 anni, sono stati bloccati in flagranza di reato e sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di ricettazione, porto abusivo d’arma e detenzione di apparecchiature per disturbare comunicazioni.
L’azione, condotta dagli agenti della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile e dai Falchi della Questura di Bari, è scattata dopo un’attenta attività di osservazione. I quattro sono stati intercettati in un parcheggio condominiale, a bordo di un’Alfa Romeo Giulietta con targhe contraffatte. Alla vista della Polizia hanno tentato la fuga, ma sono stati bloccati all’imbocco della rampa di accesso, grazie al tempestivo intervento degli agenti che avevano già cinturato la zona.
Durante la perquisizione, all’interno dell’auto è stato rinvenuto un jammer professionale a 16 antenne, capace di neutralizzare comunicazioni entro un raggio di 20 metri. In un secchio è stato inoltre trovato un insieme di chiodi saldati tra loro a sei punte, da utilizzare come strumenti per impedire inseguimenti. Uno degli arrestati aveva con sé una pistola Beretta calibro 9 corto nascosta in un borsello, mentre un altro possedeva una pistola giocattolo senza tappo rosso.
La perquisizione si è estesa a un box di loro pertinenza, dove sono stati scoperti altri chiodi saldati e abiti usati per il travisamento. Al termine delle operazioni, il soggetto trovato in possesso dell’arma da fuoco è stato condotto in carcere, mentre gli altri tre sono stati posti agli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La Polizia ha precisato che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, e che sarà il successivo interrogatorio di garanzia a definire ulteriormente le posizioni dei quattro. La responsabilità penale potrà essere accertata solo in sede di processo, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza.