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Referendum, flop dell’affluenza in Puglia: supera il quorum solo in due comuni

Triggiano e Orta Nova uniche eccezioni in una regione dove ha votato meno del 29% degli elettori. In provincia di Taranto e nel Salento l’effetto comunali non basta: la partecipazione resta molto bassa ovunque

Il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno 2025 – incentrato su temi cruciali come cittadinanza, lavoro e diritti – si è concluso con un evidente fallimento sul piano della partecipazione popolare. A livello nazionale l’affluenza si è fermata al 30,6%, ben al di sotto del quorum del 50% più uno necessario per la validità della consultazione. In Puglia, i numeri sono stati ancora più bassi: solo il 28,6% degli aventi diritto si è recato alle urne, segnando un’ulteriore disaffezione verso uno strumento che pure riguarda temi sensibili e attuali.

Solo due comuni superano il quorum

In tutta la regione, soltanto due comuni hanno superato la soglia del 50%: Triggiano, nel Barese, con un’affluenza del 53,66%, e Orta Nova, nel Foggiano, dove si è registrato il 50,01%. In entrambi i centri si votava anche per il ballottaggio delle amministrative, e l’effetto trascinamento del voto locale ha contribuito in modo determinante a portare i cittadini alle urne.

Affluenza sotto le aspettative, anche dove si votava per i sindaci

Nemmeno nei comuni in cui si è votato per eleggere il sindaco si è riusciti a invertire la tendenza generale. A Taranto l’affluenza per il referendum ha raggiunto il 44%, e a Massafra ha sfiorato il 50%, ma in entrambi i casi non è bastato a raggiungere il quorum. Dato simile nel Leccese, dove solo alcuni piccoli comuni hanno superato la soglia del 35%: a guidare la classifica è Zollino con il 41,62%, seguito da Melpignano, Martignano e Andrano, tutti comunque lontani dal 50%.

I dati peggiori

Fanalino di coda è il comune di Peschici, in provincia di Foggia, dove ha votato appena il 9,5% degli elettori. Altri centri con affluenza molto bassa sono stati Porto Cesareo (15,85%), Ugento (17,20%), Otranto (17,57%) e Ruffano (17,48%). Un quadro che conferma quanto il referendum abbia faticato a mobilitare l’interesse della popolazione, anche a causa di una campagna informativa poco capillare e della sovrapposizione con le elezioni amministrative ed europee.

I risultati: netta prevalenza dei sì

Nonostante la bassa affluenza, i risultati mostrano una netta prevalenza del sì su tutti i quesiti, in particolare quelli relativi alla tutela dei lavoratori. Sul tema della cittadinanza italiana agli stranieri, il consenso è stato più contenuto, fermandosi intorno al 65%.

Ora si apre inevitabilmente una riflessione politica sullo strumento referendario, sulla sua efficacia e sulla necessità di un maggiore coinvolgimento dell’opinione pubblica su temi centrali della vita civile. Ma i numeri di questa tornata referendaria parlano chiaro: l’Italia – e la Puglia in particolare – oggi ha scelto di non scegliere.

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