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Ostuni: concessioni demaniali sotto accusa. L’opposizione «Gara irregolare e lottizzazioni fuori legge»

Scoppia la polemica sulle nuove spiagge libere con servizi: sette lotti messi a bando senza Piano della Costa approvato, in aree vincolate o protette. I consiglieri d’opposizione chiedono l’azzeramento della procedura e le dimissioni degli assessori, denunciando gravi violazioni ambientali e sospetti favoritismi

Bufera sull’amministrazione comunale di Ostuni per il bando pubblicato nei giorni scorsi che mette a gara sette aree demaniali marittime destinate a nuove concessioni per spiagge libere con servizi. Secondo un durissimo comunicato firmato da otto consiglieri comunali di minoranza, la procedura sarebbe illegittima, in contrasto con le normative ambientali e condotta con criteri opachi e discutibili.

Al centro della denuncia l’assenza dell’approvazione definitiva del Piano Comunale delle Coste, adottato ma fermo da oltre due anni. In assenza di questo strumento fondamentale, il Comune ha fatto riferimento al Piano Regionale delle Coste, ignorando però che alcuni lotti si trovano in aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici.

In particolare, i lotti n.1 (Pilone) e n.2 (Cala di Rosa Marina) ricadono nel Parco delle Dune Costiere e in un Sito di Interesse Comunitario (SIC). Per questi, secondo i consiglieri, mancano sia l’approvazione del Piano Territoriale del Parco che la necessaria Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA), che renderebbero il rilascio delle concessioni illegittimo.

Ancora più clamorosa la situazione del lotto n.7 (Torre Pozzella), che si estenderebbe ben oltre quanto previsto dal Piano Comunale della Costa e si troverebbe in piena fascia di rispetto di un bene tutelato dal Ministero della Cultura, la Torre Aragonese cinquecentesca, sottoposta a vincolo con Decreto Ministeriale del 1985.

«Siamo di fronte all’ennesima forzatura amministrativa per favorire interessi economici – scrivono i firmatari del documento – un’operazione condotta in fretta e furia, in attesa che le nuove cartografie del Piano Regolatore limitino le possibilità di intervento su boschi e corsi d’acqua, già oggetto di tentativi di cancellazione in passato».

I consiglieri firmatari – Antonella Palmisano, Gianni Spennati, Giuseppe Francioso, Francesco Semerano, Giuseppe Bagnulo, Giovanni Zaccaria e Guglielmo Cavallo – parlano apertamente di una «pagina opaca» della giunta Pomes, e chiedono l’annullamento immediato del procedimento, nonché le dimissioni degli assessori competenti, «consapevoli della gravità del loro operato».

A poche settimane dall’inizio della stagione estiva, il caso rischia di trasformarsi in un nuovo fronte politico e giudiziario, con accuse che intrecciano ambiente, urbanistica e gestione del demanio. La cittadinanza, intanto, resta in attesa di chiarezza su un tema cruciale per il futuro della costa e dell’economia turistica locale.

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