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Taranto, Sanità Service: UGL Salute si oppone all’accordo per il tempo di vestizione

L’azienda avrebbe offerto un risarcimento irrisorio di soli 46 euro all’anno, mentre il valore effettivo del “tempo tuta” maturato dai lavoratori sarebbe di circa 500 euro. Questo, secondo Telmo, è assolutamente inaccettabile

Errica Telmo, Segretario Territoriale UGL Salute di Taranto, ha espresso una ferma opposizione alla sottoscrizione di un accordo con Sanità Service che riguarda il cosiddetto “tempo tuta” per gli operatori con mansioni di ausiliario e operatore socio-sanitario nell’ambito del SET 118. Secondo Telmo, l’accordo proposto sarebbe un “capestro” per i lavoratori e lede i loro diritti.

Nel corso dei numerosi incontri avuti con la società Sanità Service, la UGL Salute ha sempre manifestato contrarietà alla proposta. L’azienda avrebbe offerto un risarcimento irrisorio di soli 46 euro all’anno, mentre il valore effettivo del “tempo tuta” maturato dai lavoratori sarebbe di circa 500 euro. Questo, secondo Telmo, è assolutamente inaccettabile.

A sostegno della posizione della UGL Salute, la sindacalista richiama le sentenze della Corte di Cassazione, in particolare la nr. 7738/2018 e la nr. 9417/2018, che stabiliscono che il tempo necessario per indossare e dismettere gli abiti di servizio, noto come “tempo tuta”, debba essere retribuito dal datore di lavoro. Inoltre, l’ordinanza della Corte di Cassazione 8627/2020 ribadisce che l’attività di vestizione e svestizione degli infermieri rientra nell’orario di lavoro e deve essere compensata, se effettuata prima dell’inizio o dopo la fine del turno.

Nonostante ciò, Sanità Service ha proposto un accordo che, secondo Telmo, è stato accettato da altre organizzazioni sindacali che sembrano più interessate alle finanze della società che ai diritti dei lavoratori. La UGL Salute ha annunciato che impugnerà l’accordo in tutte le sedi opportune, difendendo i diritti acquisiti e lottando per un lavoro equamente retribuito, con maggiori diritti, in linea con le migliori realtà territoriali.

Infine, Telmo sottolinea che il “ricatto psicologico” di una società con problemi finanziari non giustifica la violazione di diritti acquisiti né contrattualmente né legalmente, e che la UGL Salute continuerà a combattere per la giustizia e per i diritti dei lavoratori.

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