Il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri ha smascherato un sistema di indebita percezione di contributi da parte di cittadini stranieri non più residenti in Italia, tra cui anche un deceduto. Denunciate otto persone e avviate le procedure di revoca e recupero delle somme
Otto persone, tutte di nazionalità straniera, sono state denunciate dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce nell’ambito di un’operazione finalizzata a contrastare le frodi ai danni dell’INPS e in particolare l’indebita percezione dell’assegno sociale.
Le indagini, avviate nel novembre scorso, hanno esaminato circa 50 posizioni di cittadini residenti a Lecce e in provincia, riscontrando in diversi casi l’assenza di requisiti fondamentali: tra questi l’irreperibilità sul territorio nazionale, la mancanza di vaccinazioni o controlli medici durante la pandemia e persino l’assenza del medico di base.
Attraverso la verifica dei documenti e controlli incrociati su diverse banche dati, è emerso che alcuni beneficiari non risiedevano più in Italia da tempo, continuando però a incassare regolarmente i contributi pubblici. In un caso, uno dei percettori risultava già deceduto, mentre altri risultano stabilmente domiciliati all’estero.
Secondo quanto riferito dai Carabinieri, il danno stimato per le casse dello Stato supera i 150.000 euro, cifra che sarà oggetto di recupero tramite la revoca delle erogazioni indebitamente percepite.
I reati contestati agli otto denunciati vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche all’uso illecito e falsificazione di strumenti di pagamento, fino all’indebita percezione di contributi statali.
L’operazione si inserisce nel quadro più ampio delle attività svolte dal Comando per la Tutela del Lavoro e conferma l’impegno dell’Arma nel garantire la legalità nel settore previdenziale e assistenziale, anche attraverso attività investigative ad alta tecnologia e incrocio dati.