Paolo Pagliaro rilancia la proposta di una società separata per la gestione dell’aeroporto di Brindisi, accusando Aeroporti di Puglia di favorire Bari. Alessandro Leoci sottolinea la necessità di potenziare gli scali esistenti e migliorare i collegamenti. Il dibattito politico si accende sul futuro della mobilità aerea nel Salento
Si intensifica il dibattito sulla gestione e sul futuro dell’Aeroporto del Salento, con il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, che torna a chiedere autonomia gestionale per lo scalo brindisino, denunciando lo strapotere di Bari e la gestione sbilanciata da parte di Aeroporti di Puglia, società controllata quasi interamente dalla Regione.
Pagliaro ha ribadito il proprio sostegno alla continuità territoriale, misura approvata dal Governo di centrodestra nella legge di bilancio grazie alla proposta degli onorevoli D’Attis e Caroppo. Questa iniziativa prevede 5 milioni di euro destinati a tariffe agevolate per i voli da e per Brindisi nel triennio 2025-2027, con l’obiettivo di ridurre i costi attualmente più elevati rispetto allo scalo barese.
La disparità tra Bari e Brindisi nei numeri e nei servizi
Pagliaro ha evidenziato dati concreti sulla differenza di voli tra i due aeroporti: il 21 agosto scorso, in piena stagione turistica, da Bari sono partiti 39 voli, di cui 21 per destinazioni estere, mentre da Brindisi solo 16, di cui appena due internazionali. Disparità simili si registrano tutto l’anno, con un evidente squilibrio nella programmazione.
Oltre alla quantità e alla qualità delle rotte disponibili, il consigliere denuncia anche le carenze infrastrutturali dell’aeroporto brindisino:
- Desk di accettazione e aree di sosta insufficienti;
- Servizi igienici carenti;
- Mancanza di finger di collegamento con la pista, costringendo i passeggeri a raggiungere gli aerei sotto le intemperie.
Pagliaro accusa il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, e il governatore regionale Michele Emiliano di non aver rispettato gli impegni assunti nel 2022 per il potenziamento dello scalo salentino, concentrando invece gli investimenti sull’aeroporto di Bari.
La proposta di una gestione autonoma e la visione di Leoci
Per porre fine a questa disparità, Pagliaro ha riproposto la sua idea del 2014, ovvero la creazione di una società autonoma di gestione per lo scalo brindisino, denominata Aeroporti del Salento (AdS). Secondo il consigliere, solo un’autonomia gestionale consentirebbe allo scalo di Brindisi di svilupparsi secondo le proprie esigenze, svincolandosi dalle logiche Bari-centriche.
Di parere diverso il consigliere regionale Alessandro Leoci, capogruppo di Con alla Regione Puglia, che, pur riconoscendo l’importanza della continuità territoriale, sottolinea la necessità di potenziare gli aeroporti esistenti e migliorare i collegamenti da e per Brindisi.
Leoci ha partecipato a un incontro con D’Attis e Caroppo, nel quale sono stati discussi gli investimenti previsti per Brindisi. Presenti anche gli assessori regionali Debora Ciliento (Trasporti) e Alessandro Delli Noci (Sviluppo Economico), che hanno ribadito l’impegno del Governo regionale nel potenziare tutti gli scali pugliesi.
Un confronto acceso sul futuro della mobilità aerea nel Salento
Mentre la Regione punta su un piano di sviluppo degli aeroporti pugliesi nel loro insieme, il fronte guidato da Pagliaro chiede misure più incisive per il Salento, con tariffe agevolate, maggiori investimenti e soprattutto una gestione indipendente.
Il dibattito rimane aperto e il futuro dell’aeroporto di Brindisi sarà al centro delle prossime decisioni politiche, tra la volontà di un’autonomia gestionale e l’approccio integrato promosso dalla Regione.