«Fino ad oggi, i frantoiani erano costretti a smaltire per legge le acque di vegetazione entro 30 giorni dalla produzione, un limite di tempo troppo breve che creava enormi difficoltà e sprechi. Il mio emendamento consente una gestione più efficiente e sostenibile di questa preziosa risorsa» dice Tutolo
Comunicato del consigliere regionale Antonio Tutolo (capogruppo “Per la Puglia”).
«È stato approvato all’unanimità un mio emendamento alla Legge di Bilancio 2025, che va a modificare il Regolamento Regionale n.27 del 7 dicembre 2007, consentendo lo stoccaggio e l’utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione dei frantoi oleari nell’arco dell’intero anno di produzione.
Fino ad oggi, i frantoiani erano costretti a smaltire per legge le acque di vegetazione entro 30 giorni dalla produzione, un limite di tempo troppo breve che creava enormi difficoltà e sprechi. Il mio emendamento consente una gestione più efficiente e sostenibile di questa preziosa risorsa».
Lo annuncia il consigliere regionale Antonio Tutolo, capogruppo di “Per la Puglia”, che spiega: «Queste acque, infatti, ricche di sostanze nutritive come azoto, potassio e fosforo, rappresentano una risorsa fondamentale per i terreni agricoli, tuttavia, proprio le caratteristiche, rendono le acque di vegetazione difficilmente trattabili tramite processi di depurazione.
L’utilizzazione agronomica permette di sfruttare i benefici delle acque di vegetazione come fertilizzante naturale, apportando al terreno importanti elementi nutritivi. In questo modo, si evita lo spreco e si riduce l’impatto ambientale dell’agricoltura.
Va sottolineato che l’utilizzazione agronomica deve essere effettuata nel rispetto di precise norme e criteri tecnici, al fine di garantire la tutela dell’ambiente e la salute umana.
Il limite temporale di 30 giorni per lo stoccaggio delle acque di vegetazione generava una serie di difficoltà per i frantoiani. La ristrettezza dei tempi rendeva complessa la pianificazione dello spandimento, che deve tenere conto di fattori variabili quali le condizioni climatiche, il tipo di coltura e le caratteristiche del terreno.
Inoltre, il rischio di non riuscire a utilizzare le acque di vegetazione entro i termini previsti comportava uno spreco di sostanze, con conseguenti potenziali impatti ambientali negativi, come l’inquinamento del suolo e delle acque. Non da ultimo, i frantoiani dovevano affrontare costi aggiuntivi per lo smaltimento di un prodotto che, altrimenti, avrebbe potuto essere valorizzato come fertilizzante naturale.
Con questa modifica legislativa – conclude Tutolo – ho ottenuto un risultato importante, frutto di un costante ascolto delle esigenze del territorio e dell’impegno per un’agricoltura moderna e rispettosa dell’ambiente».