Il segretario lancia l’appello alla Regione: «Serve un’alleanza stabile con istituzioni, scuole, imprese e territori per fermare l’esodo dei giovani e trasformare la Puglia in una terra dove restare»
«La nuova legge regionale sulle politiche giovanili è una buona notizia, ma non basta. Serve un patto per il futuro dei giovani pugliesi». A parlare è Antonio Castellucci, segretario generale della Cisl Puglia, che accoglie con favore l’approvazione unanime della norma da parte del Consiglio Regionale, ma rilancia con forza la necessità di affiancare alla cornice legislativa un’azione concreta, corale e partecipata.
Negli ultimi cinque anni, secondo i dati statistici, quasi 200mila giovani italiani tra i 25 e i 34 anni hanno lasciato il Paese in cerca di migliori opportunità. Un fenomeno che riguarda da vicino anche la Puglia, dove l’esodo di energie, competenze e creatività giovanile continua senza sosta.
«In questa regione – spiega Castellucci – troppi ragazzi e ragazze, nonostante studio, talento e voglia di fare, si scontrano con un mercato del lavoro precario, poche opportunità e percorsi di vita spesso interrotti dalla necessità di partire. La legge regionale è un passo avanti, ma senza una strategia condivisa e attuata con responsabilità, resterà un elenco di buone intenzioni».
La Cisl Puglia, prosegue Castellucci, chiede l’attivazione di un tavolo di confronto regionale per definire un «patto di corresponsabilità» che coinvolga istituzioni, imprese, scuola, università, sindacati e associazioni professionali.
«Non basta consultare qualche centinaio di giovani in incontri sporadici – sottolinea – Serve ascolto vero e partecipazione concreta. Vogliamo una Puglia in cui i giovani siano protagonisti, non spettatori. Dove si possa lavorare senza emigrare, dove aprire una start-up o uno spazio culturale non sia un’impresa, dove si investa in servizi, reti, opportunità».
Il sindacato esprime fiducia nel ruolo della Regione, ma chiede di non perdere tempo: «Fermare la fuga dei talenti significa proteggere il nostro futuro. Il capitale umano è la risorsa più preziosa che abbiamo. Questa legge può essere solo l’inizio. Il cambiamento parte da un’idea potente: la Puglia deve diventare un posto in cui scegliere di vivere, restare e costruire il proprio progetto di vita».