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Ostuni, si dimette si dimette anche il delegato alla nuova piastra dell’ospedale: il centrosinistra si spacca, il centrodestra attacca

Cataldo Melpignano (PSI) lascia l’incarico dopo il ritiro delle deleghe assessorili a tre esponenti socialisti: «Viene meno l’unità del centrosinistra. A rischio il futuro della sanità ostunese e una candidatura unitaria alle regionali». Centrodestra all’attacco: «Divisioni profonde, il sindaco chiarisca le sue scelte»

Nuovo scossone politico a Palazzo San Francesco. Il dottor Cataldo Melpignano, consigliere comunale socialista, ha annunciato le proprie dimissioni dalla delega per l’avanzamento dei lavori della nuova piastra dell’ospedale di Ostuni, incarico ricevuto dal sindaco Angelo Pomes. Una decisione maturata dopo il ritiro delle deleghe assessorili ai colleghi di partito Giuseppe Tanzarella, Antonio Zurlo e Antonella Turco, che sancisce di fatto la rottura tra la componente socialista e il resto della maggioranza.

«Vengono meno le condizioni di unità di intento nella maggioranza di centrosinistra che sostiene l’amministrazione. È un passo amaro, ma inevitabile. A farne le spese sarà ancora una volta la possibilità di avere un consigliere regionale ostunese e di dare continuità al rilancio della sanità cittadina» – scrive Melpignano nella lettera indirizzata al primo cittadino.

Un’uscita pubblica che denuncia paralisi politica, veti incrociati e miopia amministrativa, ma anche preoccupazione per i risultati raggiunti finora e oggi messi in discussione: «Rischiamo di vanificare tutto. Dopo vent’anni di immobilismo siamo riusciti a trasferire il Laboratorio Analisi, la Radiologia e il Pronto Soccorso nel nuovo corpo dell’ospedale. Ora tutto rischia di fermarsi».

Intanto, dal fronte socialista si tenta di riaprire il dialogo: nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro chiarificatore tra i vertici del PSI, guidati dal capogruppo Domenico Tanzarella, e il sindaco Pomes. Il tavolo – inizialmente previsto dopo le elezioni regionali – potrebbe essere anticipato. Tanzarella si è detto disponibile: «Attendo di sapere se è venuto meno il rapporto con gli assessori o con il Partito Socialista. Mi auguro un confronto a breve su tutte le questioni, da Mogale a Ladisa, passando per i veri problemi della città».

Ma la crisi ha innescato anche l’attacco del centrodestra, che accusa il sindaco di aver nascosto le fratture dietro una narrazione «trionfalistica»: Dicono «Dopo appena due anni, il Vicesindaco e due assessori non godono più della fiducia del Sindaco. Le ragioni vere non sono state spiegate. Se le tensioni interne derivano da conflitti d’interesse o dalle prossime elezioni regionali, il primo cittadino deve chiarirlo pubblicamente» – si legge nella nota firmata dai consiglieri di opposizione Antonella Palmisano, Giovanni Spennati, Giuseppe Francioso, Francesco Semerano, Giuseppe Bagnulo, Guglielmo Cavallo, Giovanni Zaccaria e Adriano Zaccaria.

Ora resta da capire se ci sarà un rimpasto di giunta o se il sindaco sceglierà la via della chiarezza politica e della mediazione. Intanto, il rischio concreto è che la spaccatura possa compromettere la tenuta dell’intera maggioranza e, soprattutto, la prosecuzione di progetti strategici per la città.

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