Dopo il crollo a San Pasquale e i recenti sgomberi, il sindacato degli architetti e ingegneri liberi professionisti sollecita una strategia condivisa per la mappatura e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente
Dopo il crollo di un edificio nel quartiere San Pasquale e gli ultimi sgomberi disposti per immobili dichiarati inagibili, tra cui l’ultimo in ordine di tempo lo scorso 2 luglio, Inarsind Puglia – il sindacato degli architetti e ingegneri liberi professionisti – ha scritto al sindaco di Bari Vito Leccese per chiedere formalmente l’istituzione di un Tavolo Tecnico permanente sulla sicurezza degli edifici civili.
L’iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione per la condizione di numerosi fabbricati, in particolare quelli realizzati prima degli anni ’70, e si propone di promuovere una strategia sistemica di prevenzione e monitoraggio strutturale.
«Non si deve ignorare o sottovalutare un pericolo concreto e destinato ad aumentare», ha dichiarato l’ing. Francesco Misceo, presidente regionale di Inarsind Puglia. «Serve un’azione sistemica, condivisa tra enti e professionisti, per valutare e mappare gli edifici a rischio e definire strategie operative di monitoraggio e messa in sicurezza».
Il Tavolo richiesto coinvolgerebbe, oltre al Comune di Bari, anche i Vigili del Fuoco, gli Ordini professionali, l’Ance e altri attori pubblici e privati competenti. L’obiettivo è dar vita a un modello di intervento integrato e replicabile in altri territori, capace di affrontare in modo coordinato la fragilità del patrimonio edilizio.
«Parlare di qualità urbana significa anche garantire la stabilità e la sicurezza strutturale degli edifici», ha aggiunto Misceo. «Non basta riqualificare gli spazi pubblici: serve una visione che includa anche la salute dei nostri immobili, spesso ignorata per mancanza di consapevolezza o risorse».
Il sindacato si è detto fiducioso nella sensibilità istituzionale dell’amministrazione comunale, auspicando che la proposta venga accolta con urgenza e senso di responsabilità.
Una mappatura degli edifici vetusti, un piano di controlli strutturali, l’attivazione di fondi per la manutenzione preventiva e una maggiore sinergia tra tecnici e istituzioni: questi i punti chiave di una strategia che, secondo Inarsind, non è più rinviabile.