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CIA Puglia lancia l’allarme: il settore olivicolo-oleario è sotto attacco

Prezzi anomali e olio contraffatto minacciano i produttori pugliesi. Chieste al Sottosegretario La Pietra azioni di controllo più incisive per difendere il mercato, i produttori e la salute dei consumatori

CIA Agricoltori Italiani di Puglia e Italia Olivicola lanciano un allarme sul rischio di speculazioni, contraffazioni e prezzi anomali che minacciano il mercato dell’olio extravergine d’oliva e la sostenibilità economica delle aziende agricole pugliesi.

La Puglia, prima regione italiana per quantità e qualità di olio prodotto, si trova oggi in una posizione vulnerabile. Prezzi sono insolitamente bassi e manovre di concorrenza sleale starebbero, infatti, creando una situazione di forte instabilità nel mercato. Le ripercussioni sono potenzialmente devastanti per migliaia di produttori.

Per affrontare la questione, martedì 4 novembre il presidente di Italia Olivicola e CIA Puglia, Gennaro Sicolo, insieme a Francesco Losito di CIA Bat, ha incontrato a Roma il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra.

«Abbiamo manifestato al sottosegretario – ha spiegato Sicolo – le crescenti preoccupazioni del settore olivicolo-oleario. Abbiamo chiesto un deciso intervento del Governo per rafforzare le azioni di controllo e contrasto contro fenomeni speculativi e criminali che minacciano di alterare il mercato, con gravi conseguenze sui produttori e rischi elevati per la salute dei consumatori».

Secondo le organizzazioni, il problema non si limita al semplice calo dei prezzi. Sembra che la questione riguardi anche la diffusione di oli contraffatti e spacciati per extravergine, un fenomeno che mina la credibilità del made in Italy e mette in pericolo la fiducia dei consumatori.

Italia Olivicola e CIA Puglia chiedono, dunque, un piano di controlli capillari su tutto il territorio nazionale, maggiore trasparenza nella filiera e misure di tutela economica per i produttori onesti.

«La Puglia – sottolinea Sicolo – rappresenta il cuore pulsante dell’olivicoltura italiana. Non possiamo permettere che il lavoro di intere generazioni venga compromesso da speculatori senza scrupoli».

Le organizzazioni agricole invitano, quindi, i consumatori a prestare massima attenzione alla qualità e alla tracciabilità dei prodotti acquistati, privilegiando oli certificati e provenienti da filiere garantite.

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