Dopo anni di proteste, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha espresso parere tecnico negativo all’ampliamento di 240.000 mq, giudicato incompatibile con il PPTR e con la vocazione agricola e archeologica del territorio
Dopo anni di mobilitazioni, ricorsi e osservazioni tecniche, arriva la notizia che molti cittadini attendevano: il Ministero della Cultura ha espresso parere tecnico negativo e vincolante sul progetto del termovalorizzatore proposto dalla società Ecologistic S.p.A. nel territorio di Ginosa.
La comunicazione ufficiale, contenuta nella nota prot. n. 188413 del 29 ottobre 2025 della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, è stata trasmessa al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Nella nota, la Direzione chiarisce di non poter rilasciare il concerto previsto dall’art. 25, comma 2, del D.Lgs. 152/2006, bloccando di fatto l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Le motivazioni
Le motivazioni alla base del “no” all’impianto sono di natura paesaggistica, ambientale e archeologica, e toccano il cuore della vocazione territoriale di Ginosa. Tra queste si legge:
«Le dimensioni molto rilevanti dell’impianto (240.000 mq di ampliamento) determinerebbero un notevole impatto visivo, contribuendo in modo significativo alla frammentazione e all’artificializzazione del paesaggio»
«L’ampliamento ricade integralmente in zona agricola E, caratterizzata da vigneti, uliveti e seminativi che rappresentano la matrice produttiva e identitaria del territorio»
«Il progetto risulta non coerente con gli obiettivi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) della Puglia e con la disciplina d’uso dell’ambito paesaggistico di riferimento»
Un verdetto netto, che sancisce l’incompatibilità del progetto con la vocazione agricola e turistica di Ginosa e del suo territorio. A questo proposito il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi, si dice soddisfatto ma prudente. Infatti commenta così la decisione: «Il Ministero certifica l’incompatibilità assoluta di un impianto che avrebbe devastato il nostro paesaggio e la nostra identità agricola e turistica. È una vittoria della verità e della dignità».
Il primo cittadino ha poi sottolineato l’impegno costante dell’amministrazione e del Movimento 5 Stelle in tutte le sedi istituzionali: «Siamo stati gli unici ad agire, nei Consigli comunali, nei Ministeri e fino a Bruxelles. Abbiamo portato la voce di un territorio che non vuole essere sacrificato: quella degli agricoltori, dei lavoratori, dei cittadini che difendono la propria terra».
La visione sul futuro
Parisi ha anche lanciato un messaggio politico preciso, criticando il silenzio delle altre forze politiche in piena campagna elettorale per le regionali: «Si parla di 100 milioni di euro di fondi pubblici per un impianto che avrebbe distrutto il territorio. Non sarebbe più giusto investire quei soldi per sostenere gli agricoltori, le imprese agricole, i giovani che costruiscono un futuro sostenibile?».
Il parere negativo del Ministero della Cultura segna una svolta significativa in una vicenda che ha mobilitato cittadini, comitati e istituzioni locali. Ora, con il blocco della procedura, Ginosa può guardare al futuro con maggiore speranza, anche se la vicenda non è ancora chiusa definitivamente.









