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Polizia di Stato: Fabiano Amati «Sicurezza a briciole. Piano Piantedosi ingiusto per la Puglia»

Il consigliere regionale e assessore pugliese chiede una revisione del piano di potenziamento: «Altro che rinforzi, così si ignora il Sud»

«Tre agenti a Bari, uno a Brindisi, dodici a Foggia, dieci a Taranto. Nessuno a Lecce, nessuno alla Bat. Questo è il piano di potenziamento firmato dal ministro Piantedosi per la Polizia di Stato in Puglia».

Lo afferma il consigliere regionale e assessore Fabiano Amati, commentando duramente l’assegnazione degli agenti prevista dal nuovo piano ministeriale. Una distribuzione che, secondo Amati, «non solo ignora le reali esigenze del territorio pugliese, ma palesa una grave disparità rispetto ad altre province italiane».

I numeri forniti parlano chiaro. A Roma sono stati destinati 230 agenti (di cui 166 alla Questura), mentre in provincia di Latina sono arrivate 36 unità. A Nuoro, 37 agenti; a Modena, 20. In Puglia invece, intere province come Lecce e Barletta-Andria-Trani restano escluse da qualsiasi nuovo innesto. Bari, città metropolitana da oltre un milione di abitanti, riceve appena tre agenti, nessuno dei quali andrà alla Questura. A Taranto, dieci agenti al Reparto Mobile, impiegati solo per l’ordine pubblico. A Foggia, pur ricevendo il numero più alto (dodici unità), non è previsto alcun rinforzo per il capoluogo.

«Potremmo parlare di potenziamento se almeno si fossero rimpiazzati i pensionamenti. Invece, in molte specialità della Polizia di Stato non si è provveduto neppure a sostituire chi è uscito. Questo significa lasciare scoperti ruoli fondamentali, con effetti evidenti sui turni, sull’operatività e sulla tenuta psicofisica del personale», prosegue Amati.

Il consigliere sottolinea come il cosiddetto potenziamento manchi di un disegno strategico: «Non c’è nessun piano nazionale che includa davvero la Puglia. Gli appelli dei sindacati e degli amministratori locali sono stati ignorati. Le interrogazioni parlamentari sono rimaste senza risposta».

Da qui l’invito rivolto a tutti i parlamentari pugliesi, indipendentemente dal partito di appartenenza: «Chiedo che si sottoscriva un’intesa per la revisione totale del piano. La sicurezza non si garantisce con un elenco numerico su una circolare, ma con uomini, donne, pattuglie, presenza reale. E con rispetto».

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